Giorgio Stracquadanio

E’ morto Giorgio Stracquadanio; per i più, un personaggio dal cognome complicato e dal brutto carattere, per me un amico. Giorgio era una persona intelligente e di grande cultura, un uomo curioso, interessato a tutto e capace di dialogare con chiunque.

L’ho conosciuto a Milano: abbiamo lavorato insieme con passione; lui metteva forza, amore, entusiasmo e vivacità in tutto quello che faceva. Ricordo le sere passate a fare tardi, il piacere di scambiare le esperienze comuni, di condividere le speranze e i sogni non comuni.

Ore leggere, intense, incalzanti. Radicale, liberale e libertario; convinto e mai vinto, alla ricerca di scoperte capaci di stupire.

Erano i primi anni di Datamedia e lui li ha vissuti tra via Plinio e corso Europa; le nostre serate finivano passeggiando sotto i portici di San Babila o in Corso Buenos Aires. Spesso ci trovavamo a ridere guadando le facce stupite degli ordinati milanesi che vedevano due che urlavano come se stessero litigando. Il tratto dolce e paziente di Tina, sua moglie, era l’unica pausa che si concedeva.

Erano così belli Giorgio e Tina, quando mi dissero con aria solenne sui tavolini della pasticceria sotto l’ufficio: “Noi ci sposiamo”. Lui poi mi disse: “tu perdi una collaboratrice, ma io guadagno la donna della mia vita”. Rimasi senza fiato. Giorgio ti lasciava spesso senza fiato.

Sono, riuscito a salutarlo qualche giorno fa; io Andrea Camaiora abbiamo fatto fatica a stare con lui e Tina facendo finta che tutto andasse bene, parlando di cose nostre e ridendo di quelle altrui.

L’ho salutato con un groppo in gola mentre progettava il futuro e di come avrebbe scritto il prossimo libro; l’ho salutato con un sorriso. E con quello lo ricorderò.

Nessun dolore, nessun rimpianto: Giorgio è un uomo che ha vissuto una vita vera che lascia in chi gli ha voluto bene un vuoto che la sua memoria consola.

Ciao Giorgio.

Fonte: Italia-24News