Dopo mesi di salamoia e melassa televisiva dove la sobrietà è stata confusa con la noia, una noia ottundente e retorica fatta di spread in loden, un’esaltazione appiccicosa dei tecnici, del loro sublimi capacità, del loro consenso e della loro competenza, venerdì,  nel giorno più nero del governo Monti, schiacciato dalle sparate di Ricciardi e dalle gaffe di Terzi e con due pappine che fanno tornare sulla terra gli stellari tecnici, torna in tv Luisella Costamagna altera e stizzita. Spigolosa e indisponente ma genuina e militante. Robinson su Rai3 in prima serata è, forse, l’occasione più importante della sua carriera. Studio delle grandi occasioni forse un po’ cupo ma con una grafica moderna. Il programma ha molte buone intenzioni: ottimo Cornacchione che fa il Vergassola ma almeno lui qualche risata riesce a strapparla, grande la Soracesira, bene i servizi anche se il montaggio ricordava troppo Piazza Pulita. Mi aspettavo più coraggio nella ricerca di una rappresentazione che si staccasse da quanto visto fino ad oggi.

Il debutto della Costamagna è partito con un interminabile duetto tra l’onnipresente leader della Fiom-Cgil Landini e l’industriale Guidi: apertura forse troppo lunga che ha appesantito il debutto del programma al punto che la Costamagna si è dovuta beccare una tirata d’orecchi in diretta del maestro Pippo Baudo in grandissimo spolvero con cui la Costamagna ha chiuso la prima puntata di Robinson.

Ma il momento epico dell’esordio lo abbiamo visto nel sublime duello di Mara Carfagna tornata dopo una saggia e giusta pausa sulle scene. Il duello ha visto la bionda compagna militante da una parte e la mora ex ministro di centrodestra dall’altra. La Carfagna ha sorpreso tutti: dolce e feroce, tenera e impietosa. Dall’altra parte la Costamagna l’ha azzannata dalla prima domanda senza mollarla un solo istante, tenace e aggressiva la Carfagna invece ha, con un’abilità consumata, risposto a tutte le domande senza perdere la calma e contrattaccando con “sobria” efficacia. Il governo Berlusconi, il ruolo delle donne, le galanterie della notte dei Telegatti il caso Ruby, insomma la Costamagna ha messo in campo tutto l’armamentario antiberlusconiano con un’antica efficacia.
Forse scontata ma impietosa, senza nessuna indulgenza la Carfagna, lucida e serena, sembra avere avuto la meglio dallo scontro ma di certo ha acceso tifoserie che sembravano essere sopite.
Su Twitter #carfagna è diventata subito una delle tendenze di giornata con decine e decine di tweet che hanno diviso il popolo della rete, ma leggendoli appare che anche i tifosi della Costamagna sembrano aver riconosciuto la sconfitta. Luisella probabilmente ha sottovalutato Mara, cosa che capita spesso a causa dell’atteggiamento mite dell’ex ministro, ma che in realtà sa tirare fuori le unghie e sa usarle molto bene, quando serve.

Comunque, aldilà del tifo che – tutti sapete – non mi può vedere attore imparziale, resto sulle parole di Pippo Baudo che, all’inizio della sua intervista, ha chiesto un applauso per Mara Carfagna, applauso che il pubblico non aveva concesso durante il duello. Un riconoscimento sul campo da parte del vecchio leone che la Carfagna non dimenticherà di certo.

Comunque ringrazio entrambe le duellanti per avermi regalato un momento di tv di altissimo livello.