paolo_guzzanti

Mi domando come sia possibile che un uomo intelligente e colto possa ridursi come Paolo Guzzanti a rotolarsi nel letame. Periodicamente tira fuori queste fantomatiche porno intercettazioni che tutti sappiamo inesistente frutto di una mente paranoica e minata dal rancore e dalla rabbia.

Guzzanti è un vecchio incontinente non trattiene il risentimento che prende forma nei fantasmi di una mente il cui profilo necessita di cure specialistiche.

Il caso Mitrokin, le  “porno intercettazioni” nascono dalla stessa matrice malata e paranoide. Guzzanti agisce tra le pieghe del verosimile, dà forma a complotti e cospirazioni che sono resi credibili dal contesto e dal comportamenti dei protagonisti come Berlusconi nel caso delle intercettazioni, ma questo non deve confonderci le idee non deve farci cedere ad un idea generale del “tanto peggio tanto meglio”.

La nostra capacita di distinguere deve essere vigile e deve respingere i tentativi di prese di guadagno perpetrati da personaggi comunque tragici e fragili come Paolo Guzzanti.

Peggio di lui però sono quelli che ne cavalcano le debolezze che lo strumentalizzano come ha fatto Donati, capogruppo dell’Idv che ha sollecitato indagini sulle porno intercettazioni, certo indagini e procedimenti devono essere presi ma probabilmente contro lo stesso Donati e contro Guzzanti, perché la libertà di espressione non può coincidere con l’indiscriminato diritto di deformare fatti e diffamare persone.

Le intercettazioni non esistono, non sono mai esistite, altrimenti ve lo assicuro le avremmo  ascoltate magari sull’Espresso o su qualche giornale straniero.

La questione dei comportamenti privati del premier è aperta ed è stata documentata sui giornali di tutto il mondo, tutti hanno avuto la possibilità di farsi un idea e di strutturare un giudizio, questo però non può rendere “vere” cose che non lo sono.

Ma forse c’è una chiave di lettura diversa, non psichiatrica e che scagionerebbe Guzzanti dall’accusa di rimbambitismo senile. Si avvicina il giudizio, la prima udienza in tribunale del processo intentato da Mara Carfagna contro le parole di piazza Navona di Sabina Guzzanti.

Forse in famiglia hanno maturato l’idea che il giudizio del tribunale potrebbe essere solo uno; la condanna della comica militante, ecco che questa convinzione potrebbe ben motivare il post di ieri sul blog di Paolo Guzzanti. Sarebbe stato così un abile modo per alzare un  “polverone complottante” nel tentativo di attenuare le conseguenze di un giudizio che credo peserà come pietre su Guzzanti e le guzzanterie varie.