crespi_ricerche

Silvio Berlusconi tra maggio è giugno è passato dal 60% al 51% di fiducia, meno 9 punti in un solo mese. Tra luglio e agosto aveva dato un netto segnale di ripresa che l’aveva portato al 55% ed ora secondo i dati di settembre con un +4, si attesta al 59% portandosi a ridosso dei suoi valori massimi.

Stesso destino tocca alla fiducia nel suo governo che non ha però risentito delle forti oscillazioni dei dati del Premier e che a settembre si attesta al 55%.

Appare evidente che le polemiche giornalistiche degli ultimi mesi non hanno danneggiato quantitativamente la fiducia nel Premier, anche se reputo che in termini di qualità Berlusconi ne abbia risentito, pur mantenendo un vantaggio competitivo dato dal fatto che non ci sono alternative credibili sul mercato della politica.

Le cariche istituzionali: Giorgio Napoletano cresce di 2 punti e si attesta al 63%, Schifani arriva al 50% e Fini, stabile da tempo, si conferma al 57%.

I Ministri: continua la cavalcata di Renato Brunetta che cresce di 2 punti attestandosi al 58%, crescono di due punti anche Calderoli e Fitto che restano comunque nella parte bassa delle classifica, cresce anche Rotondi che si attesta al 44%.  Al secondo posto e in crescita di un punto rispetto alla scorsa rilevazione troviamo Roberto Maroni al 56% e al terzo Alfano con il 51%, troviamo poi gli alfieri del governo Berlusconi con Frattini, Tremonti, Prestigiacomo e La Russa, tutti al 50%.Bene la Carfagna al 49%, la Gelmini invece scende al 47%.

I Capogruppo: bene Gasparri e Cicchitto che guadagnano 1 punto e si attestano rispettivamente al 34 e 32%, anche Italo Bocchino si attesta al 32%. La Finocchiaro è al 30%, la prima dell’opposizione.

Intenzioni di voto: al palo il Popolo delle Libertà con il 38%, cresce la Lega all’11% toccando il suo massimo storico, malino l’MPA all’1%, non sembra premiata la politica del Partito del Sud, La Destra si conferma all’1,7%. Il PD guadagna mezzo punto attestandosi al 26% e di conseguenza l’Italia dei Valori perde mezzo punto attestandosi all’8%. I Radicali sono al 2,2%, l’UDC al 6,5%, Sinistra e Libertà al 2% e i comunisti al 2,5%

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