portapia

Il 20 settembre 1870 le truppe italiane entravano a Roma, riuscendo ad aprirsi una breccia a Porta Pia, sconfiggendo le truppe papaline.

La presa di Porta Pia rappresenta non solo l’annessione di Roma al Regno d’Italia di cui divenne capitale, ma anche la caduta del Potere temporale del Papa e del potere vaticano sulla città.

Il Regno sancì così la separazione fra potere Statale e potere temporale, concedendo al Papa il governo della SOLA Città del Vaticano. Si realizzarono così i sogni di tutti i democratici dell’epoca: mazziniani, liberali, repubblicani, socialisti, ebrei, massoni e di tutti gli anticlericali.

Questa giornata nazionale della laicità dello Stato, dell’anticlericalismo non antireligioso, fu festa nazionale italiana sino all’avvento del fascismo e dalla sua caduta non fu mai più ripristinata.

Purtroppo, oggi, la separazione fra Chiesa e Stato sancita nel Risorgimento è pressoché inesistente dopo la stipula del Concordato fra Mussolini e la Santa Sede nel 1929, assurdamente inserito nella Costituzione repubblicana (Art. 7) con il voto congiunto di democristiani e comunisti nel 1947, ed il successivo Concordato, con il governo Craxi, stipulato fra Italia e Vaticano.

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