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IN SINTESI – Il Pdl a Venezia recupera in nove mesi 8,6 punti percentuali passando dal 22,6% delle elezioni provinciali del 2009 al 31,2% delle elezioni comunali di quest’anno.

– A questo successo non ha fatto seguito il supporto del voto leghista. Nello stesso momento veniva assicurato il 19,2% al candidato leghista alle regionali, Luca ZAIA, e solo l’11,1% al candidato sindaco della coalizione di centro destra, alla quale sono venuti così a mancare poco meno di 9.000 preziosi voti.

– Ad una prima lettura risulta che il voto leghista non ha ancora acquisito una cultura di coalizione.

Il risultato delle elezioni regionali 2010 nel Veneto

Le elezioni regionali nel Veneto hanno portato al grande successo della candidatura di Luca Zaia con oltre il 60%.

Il voto regionale espresso dagli abitanti del Comune di Venezia è in controtendenza rispetto al dato regionale perché assegna il 45,52% a Giuseppe Bortolussi, candidato del centro sinistra e il 45,06%  al candidato del centro destra.

In queste elezioni il PdL di Venezia ha sostenuto Zaia con il 25,59% dei consensi (30.904 voti) e la Lega Nord con il 19,18%, pari a 23.163 voti.

Il risultato delle elezioni comunali 2010 a Venezia

A Venezia si sono svolte anche le elezioni comunali dove il centro destra, guidato da Renato Brunetta, si è presentato con una coalizione composta da: PdL, Lista Brunetta,  Amici Popolari, Alleanza di Centro e Pensionati, oltre alla Lega Nord.

Nelle elezioni comunali, rispetto alle regionali, le forze che si riconoscono nell’elettorato del PdL hanno migliorato di circa 5,7 punti percentuali il risultato conseguito nelle regionali, passando dal citato 25,59% al 31,26%.

Il confronto con il 22,64% conseguito nelle elezioni provinciali del giugno 2009 mette in evidenza un miglioramento netto superiore all’8,6% in meno di un anno.

Opposto l’andamento della Lega Nord che ha fatto registrare, nel passaggio dal voto  regionale a quello comunale, una sorprendente contrazione di oltre otto punti percentuali, dal 19,18% all’11,16%: la differenza tra la vittoria e la sconfitta al primo turno. (Tab.

Regionali 2010

Comunali 2010

%

n. voti

%

n. voti

PdL

25,59%

30.904

22,77%

29.179

Lista Brunetta

6,63%

8.499

Amici Popolari

0,68%

876

Alleanza di Centro

0,64%

817

Pensionati

0,54%

688

Totale area PdL

25,59%

30.904

31,26%

40.059

Lega Nord

19,18%

23.163

11,16%

14.297

TOTALE coalizione

44,77%

54.067

42,61%

54.356

Tab.1 – Il voto della Lega Nord a Venezia

L’anomalia del consenso asimmetrico

L’andamento del voto della Lega, nell’ambito della medesima consultazione elettorale, è fortemente anomalo. Delle oltre 23 mila persone che hanno votato per il candidato di coalizione Zaia (Lega) alle regionali, solo 14 mila hanno votato per il candidato di coalizione Brunetta (PdL) alle comunali.

Si tratta di novemila voti vaporizzati nei pochi secondi che passano dalla croce sulla scheda verde a quella sulla scheda azzurra, poco meno della metà dei consensi scomparsi.

Consensi che tuttavia ricompaiono -sempre all’interno del medesimo turno elettorale- quando si vota un candidato leghista per il rinnovo delle Municipalità.

In quella di Lido-Pellestrina il sostegno della Lega al candidato (leghista) di coalizione torna immediatamente al 18,5%, dopo aver fatto registrare l’11,13% alle comunali, quasi la metà del 20,34% tributato al candidato regionale di coalizione Zaia. (Tab.2)

Voto LEGA NORD Regionali

Voto LEGA NORD Comunali

Voto LEGA NORD Municipalità

Municipalità di Lido-Pellestrina

20,34%

11,13%

18,46%

Tab.2 – Andamenti del voto leghista nella Municipalità di Lido-Pellestrina

Altri esempi della stessa asimmetria

Episodi analoghi si sono manifestati in questa consultazione a Portogruaro, dove il consenso del 30% offerto dalla Lega al proprio candidato Zaia alla presidenza regionale si è convertito in un modesto 7,9% a sostegno del candidato PdL al Comune, contribuendo in modo determinante a decretarne la sconfitta.

Speculare la situazione al Comune di Dolo dove la Lega non ha fatto mancare al candidato di coalizione leghista lo stesso consenso tributato al candidato regionale.

In tutte queste situazioni il sostegno del PdL e delle liste collegate è sempre stato pieno e senza riserve.

Conclusioni

Le evidenze che si traggono da una prima lettura dei dati sopra riportati indicano che:

  • dove la Lega ha un proprio candidato la coalizione vince, con il leale supporto del PdL;
  • dove la Lega non ha un proprio candidato, il sostegno del voto leghista alla coalizione diventa molto più debole, al punto da compromettere l’esito della consultazione e vanificare il lavoro fatto dalle altre forze della coalizione.