Anna Tatangelo liltLa Lilt, Lega italiana per la lotta contro i tumori, ogni anno fa una campagna di sensibilizzazione chiamata “Nastro Rosa” per incentivare le attività di prevenzione come strumento fondamentale alla lotta contro i tumori.

Queste campagne, troppo spesso sono poco visibili e magari supportate da testimonial poco incisivi.
Quest’anno è stata scelta Anna Tatangelo.
La Tatangelo ha interpretato la campagna come lo deve fare una giovane e bella donna di successo; ha abbracciato il suo seno e in una foto che nulla cede alla volgarità ha messo in mostra il suo corpo che pur essendo madre e moglie non rinuncia ad essere sexy. E questo non può in alcun modo essere motivo di polemica.
Tatangelo liltLo ha fatto parlando di un male terribile; un male, il tumore al seno, che colpisce le donne sfregiandole. Un male che colpisce nel silenzio sordo della sofferenza.

Anna Tatangelo ha voluto lanciare un messaggio dicendo con chiarezza che la cosa riguarda tutte le donne e che la prevenzione deve iniziare da subito, in età giovane. Bisogna essere vigili e non ci sono aree immuni.
Il messaggio è volto non a chi questo male purtroppo lo ha conosciuto in prima persona, ma alle giovani donne che magari pensano che la cosa non le riguardi.
L’immagine è stridente, divergente e ha colto la suscettibilità di qualche post femminista e qualche signora benpensante che ha alzato il coro dell’indignazione di genere regalando invece alla campagna una visibilità che mai ha avuto nella sua storia.
Bene quindi, se non fosse che ho notato una punta di pregiudizio nei confronti della Tatangelo che ha prestato gratuitamente la sua immagine per una nobile causa e lo ha fatto in modo coraggioso.
Lo stesso Francesco Schittulli, presidente della Lilt, ha preso una dura posizione rispetto questo attacco mediatico ingiustificato, ricordando che ad oggi si riesce a guarire oltre l’ 80% di tutti i tipi di cancro al seno, ma che si potrebbe arrivare a oltre il 90% se si utilizzasse tutta la tecnologia avanzata. Diagnosticare un tumore quando è ancora piccolissimo consentirebbe di vincere la battaglia, e l’obiettivo del presidente della Lilt è proprio quello di avere mortalità zero per il cancro al seno.
Il pregiudizio verso una donna è insopportabile, tanto più quando è fatto da altre donne ma d’altronde lo sappiano che il peggior nemico delle donne sono le donne e in questo caso è ancor più triste vedere come si accaniscano contro una donna che ha donato per una giusta causa l’immagine del suo corpo.