Un momento così solenne come la nascita del più grande partito italiano si meritava un discorso di altra natura. Ci siamo trovati di fronte al “meglio di…” come avviene per ogni programma televisivo di successo quando le ultime due puntate si trasformano nel best of….
Ci siamo trovati di fronte alla solita litania sui comunisti, senza un minimo di riconoscenza al povero Veltroni senza il quale probabilmente il leader maximo non sarebbe salito sul predellino!

La solita visione agiografica, per niente problematica e ottimistica tipica delle convention aziendali, mancava solo che sul finale venissero consegnati ricchi premi e cotillons ed il solito depliant con le tariffe.

E’ mancato il pathos, la solennità, il senso storico e sociale di questo evento. Comunque Berlusconi ha detto di aver preparato un discorso che guardava al passato, voleva raccontarci la storia di questi 15 anni, può darsi e mi aspetto sicuramente un discorso di ben altro contenuto e di altro valore alla chiusura.

Oltre a questo devo dire però che ritenere Stefania Craxi l’unico erede di uno statista come Bettino è quanto meno opinabile perché non ho ancora visto brillare il suo pensiero politico e poi nella passerella finale tipica da convention il fatto di aver tenuto giù dal palco Benedetto Dalla Vedova, nonostante sia stato citato, è stato quantomeno un atto di maleducazione o un segnale politico: chi non la pensa come me può stare nel partito ma non al mio fianco, comprensibile.

Chissà però cosa ne pensa Fini che tanto teme il partito del pensiero unico, il cui discorso, rispetto a quanto ho sentito da Berlusconi, mi è parso quello di uno statista.