Le carte relative allo scandalo del Bunga Bunga sono state depositate alla Camera e siamo giunti all’epilogo di uno scontro epico tra Berlusconi e la magistratura. Uno scontro che in quest’occasione trovera’ il suo finale, perche’ da questa vicenda non si scappa. Una vicenda che non va misurata analizzando il video che ieri ha diffuso Berlusconi, in cui il premier non appariva brillante come al solito ma barricato in difesa, il che stona con la sua personalita’ di uomo di attacco.
Qual è il motivo? O la signora Boccassini ha raccolto prove inconfutabili tali da determinare il comportamento dimesso di Berlusconi, e in questo caso il premier farebbe bene ad evitare lo scontro diretto in Procura, oppure stavolta la vittoria di Berlusconi non sara’ solo elettorale, ma politica e culturale.
Perchè quella di favoreggiatore di prostituzione minorile non è un’accusa secondaria, ma assolutamente infamante. E soprattutto è comprensibile in tutto il mondo, e proprio il mondo è ora il problema principale.
La stampa estera critica duramente l’Italia e l’editoriale del Financial Times, che da Londra ha sempre attaccato Berlusconi, non mi ha colpito quanto Le Figaro, giornale certamente non di sinistra, che è stato estremamente pesante col nostro premier.
Il rischio è che questa posizione di debolezza di Berlusconi, che proprio sulla politica internazionale ha puntato moltissimo, rappresenti un pretesto per deligittimare il nostro Paese in un momento estremamente difficile. Il ‘Bunga bungastory’ ha in se’ qualcosa di davvero incredibile, perche’ se fosse vero sarebbe scandaloso e ignobile: riuscirebbe a mettere quest’uomo di 74 anni al pari di un orco e rappresenterebbe un modo terribile per chiudere la sua carriera politica. Se nonfosse vero sarebbe altrettanto devastante e disgustoso, perchè cio’ che verrebbe caricato sull’immagine del premier sarebbe qualcosa di indegno, che peserebbe notevolmente su chi ha costruito l’intera storia.
Ma ora si è giunti alla resa dei conti. La settimana che abbiamo davanti sara’ decisiva e sulla partita del Bunga Bunga si gioca il futuro di Berlusconi, ovvero la memoria che questo Paese, e non solo questo Paese, avra’ di lui, della sua opera edel senso che ha dato alla sua presenza politica.