Sono molti gli argomenti che contraddistinguono questa settimana. Si comincia con la lettera inviata da Silvio Berlusconi al Corriere della Sera, nella quale il premier chiede la collaborazione delle opposizioni per far ridecollare l’economia del nostro paese. Difficile dare un giudizio su qusta iniziativa: due giorni fa Bersani era un comunista che utilizzava la giustizia per abbattere Berlusconi, oggi diventa l’interlecutore con cui fare le riforme. Si tratta ovviamente di una manovra propagandistica: Berlusconi fa la sua offerta nel momento in cui Bersani raccoglie 10 milioni di firme per mandarlo a casa. Per di piu’ un’offerta la cui risposta è scontata: il ‘no’. In questo modo il premier si è preconfezionato un argomento da campagna elettorale, del tipo “ho offerto alla sinistra un modo per fare insieme il bene del Paese e hanno rifiutato“. Un’ottima operazione sul piano della comunicazione per distrarre l’attenzione pubblica dal Rubygate. Altra notizia della settimana è la ‘santa alleanza’ lanciata da D’Alema. Io non credo che l’abbia raccontata tutta. Davvero pensa di poter mettere insieme Di Pietro con Fini e Fini con Vendola e con loro trovare un accordo sulle riforme economiche mentre attualmente non c’è accordo neanche tra Pd e Vendola? Io credo che abbia in testa altro e che questa sia un’offerta fatta per ottenere dei no. I Finiani hanno gia’ risposto negativamente, lo faranno anche i Vendoliani e i Dipietrsti non saranno di certo entusiasti.

D’Alema è riuscito a riproporre l’idea di portare Casini nella sinistra e sostituirlo a Di Pietro. Ma mettere insieme  chi non la pensa come Berlusconi è un tentativo destinato all’insuccesso e le ‘sante alleanze’ contro qualcuno non hanno mai funzionato. Un’altra notizia interessante è quella di sabato, quando Italo Bocchino ha lanciato per il Terzo Polo la candidatura di una donna, quarantenne e classificata come competente. Un’idea interessante, perche’ proprio in questo momento Silvio Berlusconi si trova molto in difficolta’ nell’ambito dei rapporti con il mondo femminile.

E per finire, i sondaggi, che in questi giorni ci consegnano una situazione abbastanza sclerotizzata. Ma non c’è da fidarsi: esiste una quota di italiani, che si aggira intorno al 25-30%, che sta con Berlusconi qualsiasi cosa dica e faccia. Calcolando che l’elettorato della Lega è circa il 10%, la somma da’ 40%, ovvero il bacino di voti del centrodestra. Al di fuori di quel 40% c’è tutto il resto dell’Italia che non sta con Berlusconi, ma questo non significa che stia dalla parte di uno dei partiti attualmete in offerta sul bancone della politica. Si tratta invece di un’area di ‘indecisi’ e ‘astensionisti’. E allora cosa dobbiamo aspettarci da questa movimentata settimana? Benche’ si discuta di politica, riforme e strategie, tutti in realta’ siamo in attesa del deposito degli atti di Milano e molti si aspettano che questo sancisca la crisi definitiva del Governo di Berlusconi e la sua caduta. Ovviamente c’è il rischio che neanche delle fotografie convincano i berlusconiani a non essere piu’ berlusconiani, ma puo’ darsi che possano convincere Berlusconi a non fare piu’ Berlusconi.