Sono stato a Firenze per la convention della Federcongressi durante la quale si è discusso del futuro. Un discorso difficile, quello sul futuro, perche’ non siamo certi di consegnare ai nostri figli un avvenire migliore di quello che i nostri padri hanno consegnato a noi. Credo sia necessario che il domani sia contrassegnato da grandi eventi.

Abbiamo bisogno di riacquistare la credibilita’ della politica, che deve sviluppare idee e realizzare progetti. Dopo Wikileaks abbiamo il sospetto che qualunque cosa ci venga raccontata dai governanti sia una menzogna. Alcuni cambiamenti importanti ci sono stati: contrappongo i 20milioni di persone che hanno visto Benigni alla crisi di audience dell’Isola dei famosi.

Il fatto che questo programma, simbolo di degrado culturale, finisca nel sacchetto della pattumiera dell’auditel, e che una proposta come quella di Benigni sia stata così seguita dagli italiani, ci da’ qualche piccolo segnale. Da dove verra’ fuori questo cambiamento? Di certo dall’interno del nostro Paese, non dall’estero. La speranza è che siamo noi al centro di quel mutamento che rendera’ il mondo migliore. Vi lascio con una frase, il finale di una canzone di Ivano Fossati: “C’è un tempo d’aspetto, come dicevo, c’è qualche cosa di buono che verra’.