Era tutto previsto, lo avevo scritto all’indomani delle elezioni in Abruzzo, che con l’avvicinarsi delle prossime elezioni il movimento di Bossi avrebbe iniziato con la strategia dell’elastico nel tentativo, per altro possibile, di fare il pieno di voti alle Europee e alle amministrative della prossima primavera.

L’idea è quella di sviluppare una tensione non certo finalizzata a fare cadere Berlusconi ma di erodere il suo elettorato così come Di Pietro sembra essere riuscito a fare con il PD.
Certo non si spiegherebbe altrimenti la presa di distanza di Bossi sulla questione del Presidenzialismo appoggiato dal ministro leghista del governo Berlusconi, Calderoli, che si scaglia contro il Premier dandogli dell’egoista ed accusandolo di delegittimare Napolitano, come se ai leghisti fosse mai interessata la legittimazione del Presidente della Repubblica.

An, con Bocchino ha il suo bel da fare per tentare si spegnere l’incendio, infatti proprio quest’ultimo ieri si è affannato a dire che il presidenzialismo non confligge con il federalismo anzi è complementare, la controprova è  da vedere negli stati Uniti. Anche Tabacci è andato all’incasso evidenziando che aveva previsto che dinnanzi alla crisi il Premier avebbe tentato la “svolta di Sistema”, ora mi aspetto che qualcuno tiri in ballo il venerabile Licio Gelli dicendoci che il grande progetto della P2 si sta realizzando.

Io credo che tutti sanno che comunque Berlusconi fra quattro anni non sarà più a palazzo Chigi e che la tornata delle Europee servirà a selezionare la corsa alla sua sucessione e che la mossa anticipata della Lega in qualche modo nasconde un grande regista occulto: Tremonti
Ma sappiamo anche che l’elettorato italiano ha introiettato il presidenzialismo ed è da tempo che vota come se si votasse per un elezione diretta del Premier e che questa modalità è ampiamente condivisa, mentre il federalismo, soprattutto quello di stampo leghista, fino ad oggi non ha certo guadagnato né l’attenzione nè il consenso della maggioranza degli italiani.

Quindi ne vedremo delle belle, e soprattutto sono curioso di vedere quali saranno le contromisure che metterà in campo Berlusconi, che mi pare abbia le mani legate da una crisi che pare debba ancora dare il peggio di sè e che lo farà non distante dal momento in cui gli italiani saranno chiamati alle urne. Il suo vantaggio, se così si può dire, è che i nemici oggi se li trova il casa, in quanto il PD appare anninentato dal veltronismo e assediato dal dipietrismo per occuparsi di tentare di scalfire la sua leadership.