Di Ambrogio Crespi *Quando un pezzo di storia italiana, e Marco Pannella lo è, si mobilita per una causa, la causa non è mai insignificante. E’ in sciopero della fame da quasi due mesi, Pannella. E in sciopero della sete da 4 giorni. La sua è una manifestazione non-violenta contro il sovraffollamento delle carceri, che in molti casi porta i detenuti al limite della sopportazione.

Un tema che Pannella, così come l’onorevole Rita Bernardini, in sciopero della fame dal 6 giugno, sente fortemente. Un tema che lo ha spinto a protestare fino allo stremo, rendendo necessario il suo ricovero in ospedale lunedì scorso.

Lo stesso tema a cui io, insieme alla redazione di Clandestinoweb, ho dedicato tanto e tanto spazio, fino a realizzare un docuweb completamente incentrato sulle carceri e sulle condizioni di vita dei detenuti. E al mio amico Marco e alla mia amica Rita voglio ora esprimere tutto il mio appoggio e l’appoggio della redazione, non solo perché condivido pienamente la loro posizione, ma anche perché la loro è una battaglia che dimostra orgoglio e coraggio.

E dalle pagine del Clandestinoweb voglio lanciare un appello a tutti i politici, di qualunque colore e schieramento essi siano: ascoltate Marco Pannella. Ascoltatelo perché sta protestando per i giusti motivi e lo sta facendo mettendo a rischio la sua salute. Lo stesso Capo dello Stato Napolitano ha riconosciuto l’importanza e la fierezza della sua iniziativa. E se l’ha fatto il presidente della Repubblica, sono certo che potrete farlo anche voi.

Dal canto mio non posso non esprimere la mia preoccupazione per lo stato di salute di Marco, e al tempo stesso dichiarare il mio appoggio a quest’uomo così forte e tanto coraggioso da mettere in gioco la sua stessa vita per migliorare quella degli altri.

*Editoriale pubblicato da Il Clandestinoweb in data 23 giugno 2011

Ambrogio il 23 giugno del 2011 scriveva questo editoriale sul suo Clandestinoweb che, anche se è passato più di un anno, è quantomai attuale. Marco Pannella è in gravi condizioni di salute, la sua vita è a rischio, ma lui continua la sua battaglia. Ha scelto di non interrompere lo sciopero totale della fame e della sete per continuare la sua protesta non violenta per chiedere giustizia, per chiedere condizioni migliori di vita nelle carceri, per chiedere l’Amnistia.

Mio fratello Ambrogio ha da sempre appoggiato la protesta di Marco: con il suo sito Clandestinoweb, con la sua rubrica “La voce dietro le sbarre”, con i suoi Docuweb ha sempre cercato di difendere i diritti dei carcerati, ha sempre combattuto contro le ingiustizie, è sempre stato a fianco dei Radicali nella loro battaglia per l’Amnistia.

E’ paradossale che proprio lui oggi sia vittima di quello stesso sistema che ha cercato con tutte le forze di cambiare. Lui oggi sconta il suo 69° giorno di prigionia nel carcere di Opera, ma credo che se fosse libero chiederebbe a Marco Pannella di bere e di mettere in salvo la propria vita per continuare a lottare per i principi in cui crede con diversi strumenti.

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