Sospesi, in attesa come un respiro che arranca tra le costole, aspettiamo il giudizio giusto. Nessuna novità, se non quella di avere la certezza di avere fatto tutto quello che era giusto fare.

Scrutiamo il futuro e aspettiamo ancora fiduciosi, ma attenti e vigili.

Intanto, sono a Milano verso il ventesimo giorno di sciopero della fame. Le visite vanno bene e io continuo ad oltranza. Domani vedrò Ambrogio con tutta la famiglia e aspetto l’ok dagli avvocati per pubblicare l’istanza di scarcerazione e la perizia bomba.

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