La metà dei detenuti sottoposti alla misura della carcerazione preventiva risulteranno innocenti. Un dato tragico per un paese civile. Nel tredicesimo giorno di sciopero della fame, con 10 kg in meno e con nessuna intenzione di smettere finché Ambrogio Crespi, oggi simbolo delle vittime di questa aberrazione, non sarà tornato a casa, mi rendo conto che non possiamo perdere questa occasione e dobbiamo fare crescere il movimento che nell’opinione pubblica sta montando con sempre più consapevolezza.

Ambrogio è sicuramente il più fortunato non certo per i quasi 50 giorni di carcere assurdo, ma perché non è solo, e perché non è muto. Come ieri sera, quando su Radio Radicale, l’avvocato Gian Domenico Caiazza ha intervistato l’onorevole Rita Bernardini e l’avvocato Giuseppe Rossodivita, uno dei membri del collegio difensivo di Ambrogio, per fare chiarezza su tutta questa vicenda.

30 minuti istruttivi e che non dovete perdervi per saperne di più.

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