Ieri Ambrogio mi ha detto di ringraziare le decine di persone che gli hanno fatto avere centinaia di lettere. Non solo amici e conoscenti, ma anche cittadini e lettori del Clandestinoweb e dei nostri blog. Gli ho riferito dei tanti, ma tanti, messaggi di vicinanza e solidarietà ricevuti sui social network.

Ambrogio è forte e rispettoso del lavoro degli inquirenti, anche perché sa che più approfondiscono e prima si faranno capaci del fatto che l’ipotesi che Ambrogio sia il collettore di voti di chicchessia è di inaudita assurdità.

Ma allora, perché siamo ancora fermi al giorno dell’arresto, benché, per esempio, si sia accertato che voti lui non ne aveva e che i palazzi dei napoletani non esistono? Che non è lui ad avere provocato il fallimento di Cecchi Gori, né tantomeno ad averne avuto vantaggi economici?

Ormai è chiaro che Ambrogio non conosce Zambetti e che durante quella campagna elettorale era impegnato a Roma e non era certamente a Milano a cercare voti per nessuno.

Allora perché è ancora dentro?

Perché i dialoghi tra due personaggi coinvolti lo dipingono come una specie di fenomeno della criminalità organizzata, capace di tenere unite ‘ndrangheta, camorra e chissà quali altre organizzazioni criminali…

Questi personaggi Ambrogio non li conosce, non ci ha mai parlato, non li ha mai incontrati, eppure le loro parole senza alcun reale riscontro lo tengono in carcere.

Ambrogio si è sempre battuto per la legalità per costruire ai tanti amici conosciuti nella Baggio degli anni ‘80 un’alternativa alla semplificazione della criminalità. Ha dato lavoro, offerto opportunità a tanti di quei ragazzi e mi auguro che siano loro a mettersi in fila per dire quali principi e cosa rappresentasse Ambrogio.

Ora, Ambrogio è in carcere per avere aiutato e sostenuto le organizzazioni criminali di cui ha sempre rappresentato un modello alternativo. È questo che più di tutto fa male.

Le intercettazioni NON DI AMBROGIO possono creare equivoci, sono parziali; le trascrizioni non fanno percepire toni spesso fondamentali, ma gli interrogatori servono per chiarire, precisare, approfondire: è per questo che dico che tutti possono sbagliare, capita. Ma la credibilità di un magistrato e di un investigatore è quella di separare i cittadini dai criminali, senza sollevare polveroni che accechino chiunque.

RAPIDI con le verifiche e i riscontri;RAPIDI con analisi di celle e flussi telefonici; RAPIDI con verifiche testimoniali e bancarie e RAPIDI nel restituire Ambrogio alla società civile, alla sua famiglia, al suo lavoro, alla sua vita, a sua moglie e a Luca suo figlio. Grazie.