Oggi è arrivata la sentenza del Tribunale del Riesame che ha negato la scarcerazione di Ambrogio. Riporto le parole dell’avvocato Giuseppe Rossodivita uno dei due legali difensori di mio fratello che ha ricevuto l’ordinanza.

“E’ con sincero sconcerto che abbiamo letto l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Milano, 59 pagine di cui 47 di “copia e incolla” con l’ordinanza del GIP, che in gran parte, a sua volta, è un “copia incolla” della richiesta della Procura. Nelle restanti poche pagine il Tribunale fa propria l’impostazione della Procura di Milano che pare non tenere in alcuna considerazione la circostanza per la quale – come si evince da un sereno ascolto delle conversazioni captate tra i membri del sodalizio criminale – emerge chiaramente che Ambrogio Crespi è del tutto estraneo al predetto sodalizio, essendo solo l’oggetto di millanterie del Gugliotta nei confronti del Costantino. Millanterie ripetute poi pedissequamente dal Costantino, che non conosce Crespi, nelle conversazioni con i suoi uomini fidati.

Il Tribunale, inoltre, al fine di contrastare le censure difensive, dà per provate circostanze che non hanno il benché minimo riscontro negli atti dell’indagine ed in particolare:

– afferma fantasiosamente che nel corso della campagna elettorale del 2006 – dove Ambrogio Crespi era candidato insieme a Bobo Craxi – già ci sarebbe stato l’intervento di soggetti appartenenti alla criminalità organizzata e che la circostanza per cui Crespi prese solo 1000 voti di lista non sarebbe rilevante in quanto era alle prime esperienze di candidatura;

– afferma falsamente che il collaboratore Cicalese – le cui dichiarazioni sono utili esclusivamente al fine di dipingere un quadro a tinte fosche di Ambrogio Crespi – sarebbe stato testimone di nozze di Ambrogio;

– afferma ancora, contrariamente al vero, che le statistiche elettorali prodotte dalla difesa, secondo quanto riferito dal PM in udienza – nei confronti del quale evidentemente il Tribunale nutre molta fiducia – attesterebbero un numero consistente di preferenze per Zambetti nella circoscrizione di Baggio – la zona dove Zambetti ha ottenuto più voti, comunque diluiti per numeri bassissimi in ogni sezione, è quella di Vittoria/Forlanini, Zona n. 4 di Milano dalla parte opposta del quartiere Baggio, – quartiere da dove proviene Ambrogio Crespi, aggiungendo peraltro che quando i sodali parlavano letteralmente “dei condomini numerosi gestiti da Napoletani” a tutt’oggi ignoti, non volevano riferirsi al fatto che gli abitanti di quei condomini fossero stati indotti a votare Zambetti – voti dei quali infatti non v’è traccia – bensì volevano solamente sottolineare l’importanza e la potenza di questi soggetti rimasti, lo si ribadisce, a tutt’oggi ignoti.

– ritiene un riscontro positivo alle parole del Costantino – che nei suoi dialoghi ha parlato di Ambrogio Crespi come colui che ha sottratto diversi milioni di euro a Cecchi Gori causandone il fallimento – le SIT rilasciate dal medesimo Cecchi Gori il giorno prima dell’udienza e nelle quali quest’ultimo ha affermato di non conoscere Crespi escludendo categoricamente un suo coinvolgimento nel suo fallimento, attribuito invece alla concorrenza sleale di Berlusconi.

Le evidenze dell’estraneità di Ambrogio Crespi al sodalizio criminoso e alle sue attività rimangono graniticamente confermate dallo stesso contenuto dell’ordinanza del Tribunale del Riesame, costretto ad affermazioni per un verso illogiche e per altro verso sfornite di riscontro con gli atti di indagine, pur di difendere l’impostazione della Procura di Milano che sulla posizione di Crespi rimane obiettivamente debolissima.”