Di Helene Pacitto – Oggi è il compleanno di Ambrogio, 43 anni. Qualcuno ha deciso che oltre alla ricorrenza del nostro primo anniversario di matrimonio, oltre al nostro primo Natale da genitori ed oltre al Capodanno, anche il compleanno Ambrogio lo dovesse passare da solo in carcere.

Un carcere preventivo che dura  da 102 giorni, e che alla fine porterà a una sola conclusione: INNOCENTE.

A quest’ora dovevamo stare a Ginevra, in Svizzera, con il nostro bambino. Così avevamo deciso, sarebbe stata la sua prima vacanza invernale, ed invece ci ritroviamo, io a scrivere un bollettino e lui a trascorrere il più brutto compleanno della sua vita.

Adesso, da moglie e da mamma incazzata, che vede crescere il suo bambino senza papà, voglio ben augurarmi che il collegio dei giudici dell’appello del 28 gennaio sia dalla parte della giustizia, quella giusta e vera.

Oggi non è un bel giorno, come non lo era ieri e come probabilmente non lo sarà domani. Dal 10 ottobre non è mai un bel giorno, ma noi andiamo avanti, passo dopo passo, superiamo ed affrontiamo questa ingiustizia che porta il nome di Ambrogio, ricordandoci che, come lui, ci sono migliaia di persone che subiscono la stessa tortura.

Si, tortura, non avrei altro termine per definirla e, vivendo in un paese civile, mi è difficile capire il nesso tra questa tortura e la civiltà. Non ci resta che aspettare il 28 gennaio e il buon senso.

Buon compleanno amore mio, presto ci rifaremo di tutte le festività non festeggiate.

FIRMA LA PETIZIONE PER AMBROGIO CRESPI LIBERO