Un parlamento non eletto ma nominato che tiene in piedi un governo di tecnocrati, impegnati ad impartire la lezione quotidiana, ma ben poco tecnici nel affrontare e gestire la crisi – basti vedere il caos tecnico che hanno causato a tutti sull’IMU.

I dati che emergono sono tre e chi legge questo blog li conosce abbastanza bene:

AFFLUENZA IN CALO – Ma nessun esodo verso la astensione nessuna isteria come molti osservatori avevano previsto. Non è che circa 7 punti siano pochi ma non rappresentano un crollo.

MOVIMENTO 5 STELLE – Basta con la fregnaccia dell’antipolitica. Il movimento di Grillo, che trova una certa specularità nel movimento dei PITATI in Germania, vince su una proposta e vince alle amministrative. Vince perché dà una prospettiva diversa alla crisi e all’idea che Monti e tutti i montanari hanno rappresentato. Che questa proposta sia efficace o credibile lo sapremo presto, ma oggi è il terzo partito italiano: un partito con un padrone che dispone non certo dei soldi e del potere ma di tutti i non-simboli che lo rappresentano. I grillini rappresentano l’antipolitica almeno quanto nel tempo è stata rappresentata dai leghisti o da Berlusconi. Sono una forza viva e dinamica capace di vincere senza i media, senza i giornali e senza la tv proprio come fu per la Lega (non certo per Berlusconi). Se volete inquadrarli politologicamente li definirei tecno-populisti.

CROLLO PDL – Il terzo fattore e il crollo del PDL: rappresenta la fine di un’opzione politica. Questo partito non ha nessuna possibilità di sopravvivere a se stesso e, ora anche i loro elettori hanno preso il largo, (ma avremo modo di parlarne) concludendo questo prima e rapida analisi direi che oggi il Movimento 5 Stelle è diventato un opzione politica mentre il PDL ha smesso di esserlo.