Meglio falliti che con i banditi, pare essere uno slogan che gli italiani non hanno compreso, come non hanno certamente capito i festeggiamenti dei dipendenti Alitalia del ritiro dell’offerta della Cai di Colaninno.E’ dai tempi di “aquila selvaggia” che la categoria dei piloti ha caricato su tutta l’Alitalia un alone di antipatia per chi non solo difende dei privilegi, ma utilizza la propria funzione centrale come elemento di ricatto, il cui prezzo però è sempre pagato dai cittadini e clienti. I lavoratori di Alitalia forse per i 7 anni di mobilità ottenuti, rispetto ai 6 mesi o 3 anni che in genere toccano i lavoratori delle altre imprese non hanno la solidarietà dell’opinione pubblica. Come del resto la mossa della CGIL e Pd non viene letta come una tutela dei dipendenti, dei passeggeri, ma come una mossa politica attuata per mettere in difficoltà il governo Berlusconi. Forse non è così e la modalità con la quale questa vicenda si è dipanata non esenta da responsabilità nè Cai, nè il Governo, ma tant’è che il 40% è talmente disgustato da questa vicenda che si “augura il fallimento” e forse perchè le difficoltà economiche in cui si trovano le famiglie, la difficoltà oggettivi di arrivare a fine mese ed una crisi economica mondiale che preoccupa moltissimo, stride con le posizioni assunte dalla CGIL e dal sindacato piloti anche perchè messe in buca dal fatto che l’UGL, la CISL e la UIL hanno sottoscritto l’accordo. Questa frammentazione ha generato un capro espiatorio che due italiani su 3 identificano nel sindacato piloti e CGIL.

I dati: secondo il 63,5% degli italiani la responsabilità del “disastro” è del sindacato piloti e della CGIL che hanno determinato il fallimento della trattativa per il salvataggio della nostra compagnia aerea, mentre il 21,4% ritiene che la responsabilità vada ricercata nella CAI, e il 10,8% ritiene sia colpa del Governo Berlusconi. Su questo tema il 4,3% non esprime un’opinione.

Il 40,3% degli italiani si augura che Alitalia fallisca, mentre il 31,2% che possa riprendere il dialogo tra CAI e sindacati, mentre il 19,8% auspica l’arrivo di un altro interlocutore. Non esprimono opinione l’8,7% degli italiani.

La vicenda Alitalia è seguita dall’83,5% dell’opinione pubblica.

Il sondaggio telefonico C.A.T.I. è stato condotto il 18 Settembre 2008 su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per sesso, età ed aree geografiche. Luigi Crespi

LA VICENDA ALITALIA
Lei in questi giorni ha seguito la vicenda Alitalia?
Si 83,5%
No 16,5%
LA VICENDA ALITALIA
Secondo Lei di chi è la responsabilita’ del fallimento delle trattative?
Del sindacato piloti/CGIL 63,5%
Del Governo 10,8%
Della CAI
21,4%
Non so/Non risponde 4,3%
LA VICENDA ALITALIA
A questo punto Lei cosa si augura che succeda?
La ripresa delle trattative CAI/sindacati 31,2%
L’arrivo di un altro interlocutore interessato ad Alitalia 19,8%
Il fallimento di Alitalia
40,3%
Non so/Non risponde 8,7%

Fonte Crespi Ricerche: sondaggio telefonico condotto con metodologia C.A.T.I. su un campione di 800 casi sulla popolazione maggiorenne italiana, stratificato per sesso, età ed aree geografiche, il 18 settembre 2008