9 NOVEMBRE IN GERMANIA IL “GIORNO DEL DESTINO: NELL’89 – CADE IL MURO DI BERLINO, NEL’38 “NOTTE DEI CRISTALLI” E NEL’18 PROCLAMATA LA REPUBBLICA
09 Novembre 2008
Diciannove anni fa, il 9 novembre 1989, cadeva il Muro di Berlino. Un evento anticipato da settimane di proteste a Lipsia, Dresda, Berlino-Est, eppure giunto in qualche modo inatteso. Inatteso per i grandi leader internazionali e per l’allora cancelliere della Germania occidentale, Helmut Kohl, che reagí agli avvenimenti di quella sera con un misto di speranza e preoccupazione; ma soprattutto inatteso per i vertici della Germania orientale (la Ddr), presi in contropiede dall’accelerazione beffarda della Storia.
Le agevolazioni per i viaggi all’estero che il membro del comitato centrale del partito comunista della Ddr, Guenter Schabowski, annunció in conferenza stampa intorno alle 19 di quel 9 novembre sarebbero dovute entrare in vigore soltanto il giorno dopo, e non “sofort, unverzueglich” (“subito, immediatamente”), come disse per errore Schabowski.
Uno sbaglio che, amplificato dalla diretta televisiva, mise in moto l’impensabile. Migliaia di persone si riversarono davanti il Muro, aspettando di poter passare dall’altra parte. Indecisi sul da farsi, gli ufficiali della Ddr aprirono alla fine i punti di passaggio. Era l’inizio di un complicato processo che si concluderà soltanto il 3 ottobre 1990, con la riunificazione tedesca.
Il 15 agosto 1961, due giorni dopo l’inizio della costruzione del Muro, l’ufficiale di frontiera Conrad Schumann saltó il filo spinato, passando all’Ovest, un momento immortalato in una foto che farà il giro del mondo. Fu il primo di centinaia di tentativi, spesso ingegnosi, di fuggire dall’altra parte.
Ancora oggi non è chiaro quante persone ci rimisero la vita: due anni fa un progetto sostenuto dal governo federale parló di 125 morti, per l’associazione “Arbeitsgemeinschaft 13. August” le vittime del Muro furono oltre 200; uno studio presentato in estate da un centro di ricerca di Potsdam stima invece che si trattó di 136.
La storia è beffarda perchè la notte del 9 novembre 1938, passata poi alla storia come “Notte dei Cristalli”, le squadriglie naziste diedero alle fiamme migliaia tra sinagoghe e negozi ebraici in tutto il Paese.
Centinaia di ebrei furono arrestati o uccisi. Il pretesto dell’azione fu l’assassinio del consigliere di delegazione dell’ambasciata tedesca a Parigi, Ernst vom Rath, per mano di un giovane di origini ebraiche. Quell’ondata di violenze organizzate, che sarà ricordata domani in tutta la Germania, fu il punto di svolta verso la persecuzione e l’annientamento sistematico del popolo ebraico.
Al “giorno del destino” è peró legato anche un altro avvenimento, di carattere del tutto diverso. Il 9 novembre 1918 segnó per la Germania la fine della monarchia. Quel giorno il socialdemocratico Philipp Scheidemann si affacció da una finestra del Reichstag e proclamó la Repubblica, al termine della cosiddetta “Rivoluzione di novembre”. Non ci volle molto per capire che quella repubblica era del tutto instabile, come dimostrerà infine l’ascesa al potere dei nazisti.