A sette anni dall’11 settembre, fuori dagli Usa una persona su due sposa ancora le teorie del complotto. Secondo un sondaggio condotto in 17 Paesi da Worldpublicopinion.org, appena il 46% degli intervistati si e’ detto convinto della responsabilita’ di Al Qaeda per quelle stragi.Dal rilevamento e’ emerso che solo in 9 Paesi sono in maggioranza i sostenitori della versione ufficiale che a firmare le stragi fu il terrorismo islamico, come sostenuto anche dai vertici di Al Qaeda. Tra questi l’Italia, con il 56%. Quasi il 30% degli intervistati, invece, crede ancora che ci sia un’altra mano dietro agli attentati che uccisero quasi tremila persone. Per la meta’ dei ‘complottisti’, la responsabilita’ fu del governo statunitense.
Per quanto riguarda l’Europa, la convinzione degli intervistati sulla responsabilita’ di Al Qaeda e’ leggermente piu’ alta: 56% per britannici ed italiani, 63% per i francesi, e 64% per i tedeschi. Ma un tedesco su cinque e un italiano su sei si sono detti convinti che vi sia stato il governo americano dietro gli attacchi.

Questo è il frutto della politica di Bush. All’indomani dell’11 settembre il mondo era ai piedi degli States, un patrimonio di fiducia, consenso e solidarietà delapidato e disperso. Mi auguro che Obama ma anche McCain, insomma chiunque vada a sonstituire “l’incubo Bush” (io tifo per il primo) sappia ridare fiducia alla più grande democrazia occidentale, Non solo con una politica più limpida, ma anche dando risposte alle tante domande che hanno alimentato soprattutto in America la tesi del complotto.