Si riapre la campagna elettorale a Palermo. Alle ultime elezioni comunali fummo chiamati da Miccichè perché il suo candidato, Diego Cammarata, era dato perdente da tutti i sondaggi e Leoluca Orlando sembrava essere destinato ad una vittoria scontata. L’unico a non essere rassegnato a questo esito era  proprio Miccichè.

Quella campagna elettorale resta una delle più difficili della nostra lunga storia ma anche una delle piu avvincenti, perchè siamo riusciti ad intuire la grandezza di una città che ha regole e meccanismi complicati, molti dei quali devi esser capace di vederli e interpretarli. Palermo è un mondo di straordinaria e feroce bellezza  che devi saper rispettare.

Martedì 21 febbraio è partita la nuova campagna  che si concentra su due personaggi, Rita Borsellino e Massimo Costa. La prima, crepuscolare e vintage, pare essere l’eterna candidata alla sconfitta. Il lamento dolente del suo incedere pesa e la rende impegnativa, inoltre parte con lo sfavore dei pronostici.

Dopo Cammarata la sua scesa in campo sembra già una sconfitta. Dall’altra parte, invece, c’è il giovane sconosciuto Costa, con una bella faccia e un approccio da Ipad. Parte con tutti i favori dei pronostici ed ha solo un ostacolo che non è certo la Borsellino: io credo sia il suo ego. Ci ha messo 40 minuti per presentarsi in una conferenza stampa, sarebbero troppo anche per Berlusconi.

Il discorso è stato tutto centrato su se stesso e ciò lo rende lontano dalla politica partecipativa e dal linguaggio francescano. Ha dimostrato una totale assenza di autoironia e si è lasciato scappare una serie di minchiate che peseranno molto sul suo esordio. Per uno come Costa, scelto da Bocchino, Casini, Lombardo e sostenuto da Miccichè, presentarsi come un estraneo ai partiti e, addirittura, disinteressato al loro destino sembra una forzatura comica, un pò come un manager pubblico con mansione di problem solving: di per sè una contraddizione in termini.

Tuttavia Costa ha il vantaggio di farmi ridere e, diciamocelo pure, il suo piglio fa tenerezza e appare, oggi, anche un po’ ingenuo. Invece la signora Borsellino, con tutto il rispetto, mi mette tanta ma tanta tristezza. Come andrà a finire? Noi lo sappiamo e presto ve lo diremo.