E’ la scelta più conveniente porsi all’opposizione di un governo che dovrà tagliare nella carne della gente per poter evitare il crollo di un intero Paese. La Lega si dimostra per quello che è, un movimento xenofobo, egoista e immaturo pregno di populismo e demagogia, al pari dell’Italia dei valori per cui conta di più mezzo punto per il loro partito che non gli interessi di un intero paese. D’altronde ne ha data ampia prova durante il governo Prodi. Non parlo neppure della sinistra antagonista che sembra un fantasma emerso dal secolo scorso.

Se queste forze politiche non parteciperanno alla grande coalizione si riserveranno un posto nella marginalità e la storia le liquiderà con due righe senza peso alcuno. Il governo che sta per nascere è una vera rivoluzione concettuale un’occasione straordinaria che separa il bene dal male, che separa chi pensa al bene comune e chi al proprio interesse. È l’unica possibilità per dare una via d’uscita alla drammatica crisi che sembra travolgerci. Se a farlo sarà Silvio Berlusconi, riuscirà proprio nell’ultimo atto ad ottenere un giudizio più indulgente su un’intera epoca che lo ha visto protagonista. Se a farlo sarà il Pd di Bersani avrà anteposto gli interessi generali a quelli di una vittoria sicura, lo stesso Bersani mettendo addirittura in gioco l’unica possibilità certa di diventare premier.

Il governo che sta per nascere sarebbe una vittoria per il Terzo polo di Casini che chiede la grande coalizione da almeno due anni, ma anche la rivincita della destra finiana che ha dimostrato che un anno fa aveva ragione. Ma è anche la vittoria di personaggi che sembravano avere detto tutto, come Claudio Scajola, ma che hanno ora avuto il coraggio di dire una cosa diversa e di dirla senza tradire. Sarebbe la fine degli urlatori dei commentatori con la bava alla bocca. Tutto questo a patto che il governo nascente faccia quello che deve e lo faccia rapidamente e ci riconsegni un paese con una possibilità per il futuro.