A Roma mentre Gheddafi si apprestava a lasciare la sua tenda beduina il centro veniva animato dal Gay Pride. Ho pensato ad un certo punto di vedere il leader libico alla testa del corteo, al fianco di Grillini e soci,  forse perchè le  sue divise  mi ricordano tanto quelle dei Village People. Un vero “macho man” che a capo dei Village People, avrebbe guadagnato in simpatia e credibilità

A parte le battute la coincidenza dei due eventi era suggestiva, per chi non ha avuto l’avventura di dovere circolare per il centro di Roma. [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FnaEe3j6L9w[/youtube]

IL SALUTO DI SILVIO AL GAY PRIDE: “MI MANCA SOLO CHE DICANO CHE SONO GAY” Silvio non ha voluto fare mancare il suo affettuoso saluto: “Mi hanno detto di tutto, manca solo che mi dicano che sono gay…”. A Portofino, durante la cena con Marco Tronchetti Provera, Berlusconi, fa l’ennesima battuta e ancora una volta suscita reazioni, questa volta nella comunità omosessuale.

Una replica sul filo dell’ironia arriva dal presidente dell’Arcigay, Aurelio Mancuso: “Complimenti al presidente, sempre attento a non offendere nessuno e a fare paragoni delicati e rispettosi”. “Siamo certi – prosegue Mancuso – che lei non sia gay, non tanto per le performance di cui danno conto i giornali di tutto il mondo, ma perché il suo linguaggio è solitamente intriso da un tronfio machismo, comune a tanti eterosessuali che ci tengono a mostrare in pubblico la loro ridicola virilità che in troppi casi alimenta l’omofobia”. “Non si preoccupi, siamo contenti che lei non sia gay. Quando incontra Obama – conclude il presidente dell’Arcigay – tra una battuta e l’altra, chieda di poter leggere il suo discorso d’augurio alla comunità Lgbt per il mese del Pride, potrebbe finalmente imparare qualcosa”.

Ironia anche nelle parole di Franco Grillini di Gaynet: “Caro Cavaliere, se fossi in lei ci farei un pensierino, in fin dei conti un po’ di omosessualità, come ci insegna Freud, c’è in tutti e magari lei non ha ancora scoperto la sua”.