Di MIRIAM GIANGIACOMO – Dieci milioni di copie e 80 pagine in carta patinata per raccontare all’Italia due anni di Buon Governo. E’ l’ultima trovata del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si appresta a spedire a casa dei cittadini un corposo libro di cronaca di governo. E le polemiche impazzano. Sulla spesa dell’impresa, innanzitutto, e poi sull’utilità dell’operazione. Quanto potrà giovare una iniziativa del genere?

La dice bene Luigi Crespi, direttore di Crespi Ricerche, che in un’intervista a Radio Radicale ha analizzato l’opportunità della ‘manovra’. “L’idea ha origini nel 2001 dice Crespi quando Berlusconi pubblico’ ‘Storia di un italiano’, in un momento in cui poteva contare sull’appoggio di poche televisioni. E adesso, in evidente crisi creativa, sta reiterando se stesso, ritenendo opportuno che vengano aggirati i media per arrivare direttamente agli elettori con una proposta ‘agiografica’ del presidente del Consiglio e del partito che lo ospita. Ma nel 2001 la presenza di internet era pressochè zero, e l’operazione ando’ bene. Ora pero’ è sbagliato reiterare quel modello in un momento politico e sociale inadeguato. Adesso alla comunicazione unidirezionale si preferisce quella bidirezionale, cioè l’interazione, e Berlusconi, fermo alla comunicazione televisiva degli anni ’70-’80, dovrebbe adeguarsi”.

Per Crespi, se chi governa ha necessità di inviare a casa dei cittadini 80 pagine di libro per fargli sapere quanto ha amministrato bene, significa che il cittadino non si è accorto del buon governo. “Si tratta di un marketing idiota aggiunge il direttore di Crespi Ricerche in cui si pensa che la pressione pubblicitaria faccia aumentare una quota di mercato. Questo è un sistema che non funziona piu’. E’ importante, invece, che il messaggio sia coerente. Questo volume in casa della gente oggi equivale a dire: il vostro disagio è ingiustificato, perchè guardate come siamo stati bravi a governare! Piu’ giusto sarebbe invece dire: gli italiani stanno peggio di qualche anno fa, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione. O anche: il presente non è roseo, ma non è colpa della nostra amministrazione, è piuttosto colpa della crisi internazionale. Chi sta al governo ha solo un modo per comunicare: governare bene!”.

In poche parole, l’operazione di Berlusconi, piuttosto che tirare acqua al suo mulino, potrebbe addirittura ridurre il consenso di un governo che risulta ancora uno dei piu’ amati d’Europa.

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