Le intenzioni di voto di questa settimana confermano la flessione del PDL che da marzo ad oggi ha perso più di 2 punti percentuali, a vantaggio della Lega, che raggiunge il risultato record del 15%, in costante e continua ascesa. Non va bene neanche il Partito Democratico, che tocca il suo minimo storico al 25%. Cresce invece Italia dei Valori di Di Pietro all’8,5% e Sinistra Ecologia e Libertà di Vendola al 3,2%.

Bene anche Unione di Centro, che si conferma al 6,5%. Rifondazione e Radicali, come MPA e la Destra di Storace non fanno registrare significativi cambiamenti.

Il Governo: si attesta al 50%: perde 2 punti in una settimana, mentre Berlusconi sale al 56%, nella rilevazione di aprile era al 52%, quindi guadagna 4 punti.

L’opposizione: si attesta al 28 % e Bersani non va oltre il 22%.

Le cariche Istituzionali: Sale invece ancora il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al 62%, stabile il Presidente del Senato, Renato Schifani al 48% e torna a crescere Gianfranco Fini al 52%.

I Ministri: l’impennata più rilevante la fa registrare Giulio Tremonti, che passa dal 46% al 52 % in un mese, anche se la posizione di vetta è ancora tenuta da Brunetta e Maroni, entrambi appaiati al 54%.

Si piazza al quarto posto Mara Carfagna col 51% a cui seguono Frattini, Sacconi, Meloni, Prestigiacomo, e Umberto Bossi al 47%, con un -3 per il ministro degli Esteri. Anche Alfano flette di 2 punti attestandosi al 46% come la Gelmini, a cui seguono Ignazio La Russa e Gianfranco Rotondi al 45%.

Stesso risultato ottenuto dell’esordiente Giancarlo Galan alle Politiche Agricole (45%). Andrea Ronchi e Roberto Calderoli entrambi in crescita, si attestano al 43%. Bene anche Ferruccio Fazio, ministro della Salute, che ottiene un 42%, +4 dal mese scorso.

Male Sandro Bondi, che ottiene un 40% con un saldo di -3. Matteoli è anch’egli al 40%, Michela Brambillla al 37%, Elio Vito al 35% e chiude la pattuglia dei ministri il fanalino di coda Raffaele Fitto.

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