Oggi il Pd di Roma nelle sue varie declinazioni ha ordito una serie di comunicati stampa di attacco nei miei confronti per un sondaggio che non ha pubblicato nemmeno il mio istituto, ma quello diretto da Natascia Turato, che ha la sfortuna, ma solo in questo caso, di essere mia moglie. Nello stesso giorno, Repubblica.it edizione di Parma, utilizza questo sondaggio di Datamonitor per sostenere che un mio precedente sondaggio era sbagliato.

Tutto questo accade a Roma a seguito della crescita che il sindaco della capitale, in controtendenza, ha fatto registrare. Crescita per altro confermata anche da altri istituti, come quelli di Mannheimer e Piepoli. Siamo quindi di fronte ad un coro unanime rispetto alla tendenza espressa nei confronti di Alemanno. D’altronde, lo stesso Bettini, lanciando la candidatura di Zingaretti, consigliava di non sottovalutare il sindaco in carica di Roma. Ma al di là di queste osservazioni, ciò che più dispiace è che, solo sei mesi fa, quando Datamonitor certificava un calo del sindaco Alemanno, registravamo i cori entusiastici degli stessi che oggi gridano allo scandalo. Ma la cosa più grave è il tentativo di delegittimazione. Come professionista ho lavorato per il centrodestra e per il centrosinistra, per partiti di governo e di opposizione. Perché sono un professionista, appunto, non certo un esponente politico. E, quando qualche anno fa mi è capitato di lavorare per la Provincia di Roma, presieduta da Gasbarra, la cosa non ha creato l’indignazione di nessuno.

In realtà credo che questi signori avessero detto gatto prima di metterlo nel sacco. E il “gattomanno” è tutt’altro che una partita chiusa. Riprendersi Roma non sarà certamente una semplice formalità da espletare con leggerezza.