Gli ultimi dati dell’Osservatorio Crespi Ricerche propongono, a settembre, uno scenario interessante sulla fiducia dell’opinione pubblica verso i leader di partito, in un quadro di flessione generale nei confronti della politica, nel quale vanno pero’ distinti e analizzati i casi particolari.

Negli ultimi tre mesi il leader di partito che ha subito la flessione piu’ significativa, e’ il segretario del Pd, Pierluigi Bersani sceso dal 47 al 39%. Otto punti “bruciati” che hanno un nome preciso: Filippo Penati. Restando nel centrosinistra, e’ invece Antonio Di Pietro a fare un considerevole passo avanti: dal 30 al 35%. Se con il 40% di gradimento Nichi Vendola, nonostante una flessione di due punti percentuali nell’ultimo trimestre, resta il leader di partito di cui gli italiani si fidano di piu’, sorprendente e’ il pari merito al secondo posto tra Bersani e Pier Ferdinando Casini (Udc): entrambi toccano quota 39%, il primo perdendo otto punti, il secondo guadagnandone uno. Terzo posto, appaiati al 35%, per Gianfranco Fini e Antonio Di Pietro, seguiti da Beppe Grillo (32%), Marco Pannella (29), Francesco Storace (22) e Umberto Bossi (20). Mentre Angelino Alfano, all’esordio alla guida del Pdl, si ferma ad un fiacco 24%.

Tra i fuori quota, non essendo piu’ un leader di partito, continua la caduta libera di Silvio Berlusconi, costantemente in parabola discendente, che perde altri due punti percentuali rispetto a luglio e si ferma, a settembre, al 22% (appena un punto di piu’, il 23%, per il governo nel suo complesso). Un dato che, se paragonato al 79% del Presidente della Repubblica ci da’ il polso della difficolta’ dell’esecutivo nei confronti dell’opinione pubblica.