Torna l’Osservatorio di Crespi Ricerche per Generazione Italia, dopo una estate al calor bianco, attraversata dalle polemiche e i veleni all’interno del Pdl, fino all’espulsione di Fini e al discorso di Mirabello dello scorso 5 settembre.

Al di là dei dati e dei numeri, che andremo a vedere, un elemento emerge e si staglia su tutti. Cresce e si allarga a macchia d’olio il numero di indecisi che sfiorano quasi il 38%, crescendo in 4 mesi dal 25,8% rilevato a giugno, fino questo ultimo dato del 9 settembre che vede crescere gli indecisi al 37,9%.

Il che dovrebbe innanzitutto far riflettere la classe politica, ma anche gli operatori dell’informazione, di quanto la rissosità non solo non paghi in termini di consenso, bensì confonda e allontani elettori dalla politica.

Questo Osservatorio si caratterizza anche perché prevede un apposito Focus su Gianfranco Fini, sicuramente star indiscussa di quest’estate ormai alle porte. Un vero e proprio “ciclo” che appare quasi un giro di valzer.

Dall’avvio spumeggiante (9,5% a giugno), quindi l’inizio della campagna mediatica sulla casa monegasca culminata con l’espulsione di Fini dal Pdl (29 luglio), la nascita di Futuro e Libertà che da Crespi Ricerche viene rilevata “in prima assoluta” il 25 agosto al 7%.

Un calo all’apparenza cospicuo ma che in realtà, stante l’attenzione aggressiva e virulenta subita, appariva come un dato che comunque attestava la vitalità della nuova aggregazione, che il 1 settembre, nel momento piu’ alto di crisi e di rapporti con il Pdl scendeva fino al 5,1%, livello minimo mai fin qui segnalato dal Fli.

Era il momento che preludeva una sorta di riscossa, segnata dal discorso di Fini a Mirabello e del successivo intervento nel Tg di Mentana (7 settembre) e la risalita al 6,9% dell’ultimo rilevamento qui offerto e che lo riporta in linea con l’estate, confortando l’idea che gli effetti delle polemiche e degli attacchi massmediali siano ormai stati superati e messi alle spalle.

Polemiche e conflitti che invece non aiutano Silvio Berlusconi che conferma il trend che già era stato rilevato il 1 settembre con un 45% che si mostra però stabile, a segnalare che ormai la discesa è compiuta, dopo che a luglio ci si era lasciati al 50%, in un trend negativo partito a marzo, sui conflitti nati alle elezioni regionali e alle vicende legate a Bertolaso.

Ma va anche detto che in giro per il mondo, i leader di maggior rilevo, da Obama a Sarkozy, passando per Zapatero e la Merkel non vanno meglio. In alcuni casi come il presidente francese, arrivano ad un tetto del 30% stentato, mentre Obama che pure è già impegnato nelle prossime scadenze elettorali del Midterm arriva in risalita al 44%, con i democratici di 10 punti sotto i Repubblicani.

Sostanzialmente stabile, invece, il Governo, che conferma in pieno il dato di avvio di settembre 44%, limando una perdita di -1,3% rispetto a luglio.

Tra i partiti tiene il Pdl 30,0%, che recupera sul rilevamento precedente (29,1% del 1 settembre) e si riporta in linea con quello del 25 agosto.

Ripiega invece la Lega che dopo aver tentato lo sfondamento con la campagna di fine agosto, cogliendo il dato molto interessante del 13,7% il 1 settembre, ripiega su se stessa in questo successivo sondaggio tornando al 12,3% di partenza. Un giro di valzer con piroetta a rientrare, a conferma che agli italiani non piace per nulla il grido alle armi, tanmeno all’arma elettorale.

Esce bene dall’estate La Destra di Francesco Storace che si conferma stabile al 2,5%. Stabili anche MPA (0,9) e API (0,8).

Venendo all’Opposizione, riparte il Pd che dopo aver toccato il fondo il 1 settembre (23%) risale al 24,6%, togliendo ‘appeal’ all’Idv che torna al 6,5%, un dato ormai quasi storico per il partito di Di Pietro che, come per la Lega, paga la voglia smodata di elezioni anticipate (il 1 settembre aveva toccato il 7,2%). In leggero calo la SEL di Nichi Vendola (4,0%), con un -0,8% rispetto all’avvio scoppiettante dell’estate. In flessione Rifondazione al pari dei Verdi (-0,3%). Sempre stabili invece Movimento 5 stelle al 1,6% e Radicali (1,0%).

Morale: seppur nel pantano di una crisi strisciante e delle polemiche in casa Pdl, la somma dei partiti che formano l’attuale maggioranza li vede complessivamente ben oltre il 50% (esattamente al 52,6).

Un dato che dovrebbe far riflettere tutti!