Di Andrea Mancia – Cambiano i sondaggisti, ma i numeri restano più o meno gli stessi: i cittadini statunitensi sono contrari (e molto) a un intervento armato in Siria. Negli ultimi due giorni sono stati addirittura sei gli istituti di ricerca che hanno pubblicato i risultati dei loro sondaggi, dipingendo un quadro uniforme della posizione dell’opinione pubblica americana sulla vicenda.

Si va dal 40% di favorevoli (e 57% di contrari) di CNN/Opinion Research, il dato più magnanimo nei confronti dell’amministrazione Obama, al catastrofico 28% di favorevoli di The Economist/YouGov, passando per il 33-57 di Usa Today, il 38-54 di McClatchy/Marist e il 39-54 di Fox News.

I numeri più preoccupanti, però, sono quelli di Pew Research. A lungo l’amministrazione aveva pensato di poter spingere dalla propria parte quella larga fetta di cittadini ancora “indecisi”, tanto da scatenare una vera e propria offensiva mediatica, con il presidente attivo in tutti i talk-show televisivi più seguiti per caldeggiare la causa dell’intervento armato.

Ebbene, secondo Pew Research l’operazione è fallita clamorosamente. Nell’ultima settimana, infatti, la percentuale di cittadini favorevoli ai bombardamenti anti-Assad è rimasta sostanzialmente invariata (passando dal 29% al 28%), mentre i “contrari” sono cresciuti dal 48% al 63%.

Secondo la media statistica elaborata dal sito RealClearPolitics, infine, appena un cittadino americano su tre sarebbe favorevole all’intervento. Troppo poco, Mr. Obama.