Dovrei analizzare, tinteggiare scenari, prevedere mosse e mossette. Fa parte del mio lavoro ed è un format che seguo da una ventina d’anni. Vogliamo parlare di Monti e di quanto mi sono sgolato per dire che avrebbe “ballato un’estate”, mentre amici e colleghi mi dicevano che non capivo e oggi mi dicono “te lo avevo detto”? Oppure vogliamo tornare su Fini, detto Gianfranco, e su quanto ha pagato il suo ancoraggio alla sediona di Montecitorio o di quanto fosse subdolo l’aggancio con Casini? Oppure vogliamo parlare della culona tedesca o della delusione Obama o ancora di televisione, della sua evoluzione? O dei grillini, della loro natura antropologica e dei numeri che Ballarò e il suo giullare gli assegnano tardi, troppo tardi, con la forza di chi grida al fuoco quando il fienile è in cenere. Volete che parliamo della sinistra del conformismo post elitario…

No c’è il Papa e il suo maggiordomo e il nuovo sincretismo del Vaticano. Giudizi, analisi sferzanti, linguaggio appropriato senza alcun vaffanculo, un testo degno di Repubblica, parole parole parole, una gara senza fine e un turbine impietoso, ma non chiedetemi di parlare di Berlusconi: lui ha già detto tutto. E non chiedetemi neanche chi sta comprando La7 e se Mentana entra nel pacchetto o chi andrà al vertice RAI: per questo basta Dagospia.

E allora cosa resta? L’economia, le Borse, la ripresa, lo spread: roba che non regge due righe. Ci restano i Maya e i complotti o il mistero dei templari e la scoperta dell’arca perduta…

È che i protagonisti di questa stagione sono noiosi, scontati, saccenti e incompetenti. Gente che ci ha raccontato per anni quello che loro non sono neanche in grado di concepire. Il mio professore di storia conosceva tutte le strategie di tutte le battaglie degli ultimi 2000 anni, ma era un pusillanime vigliacco a cui hanno rubato la merenda per 50 anni.

Questa gente ci ha mortificati nel morale, nello spirito e, mentre mezza Italia, quella del Nord, è terrorizzata dal terremoto senza fine e l’altra meta, al Sud, è terrorizzata dalla miseria, “lor signori” si sono messi in fila per la Parata di una Repubblica “vitale” guidata da un anziano post comunista che fa rimpiangere Amendola ogni volta che apre bocca.

E i vecchi politici hanno rubato anche i sogni, li hanno traditi e sono la causa di questi tecnici che ci stanno ammazzando nel corpo e nel morale.

E il nuovo? E’ un comico che non fa più ridere. E allora di cosa devo parlare? Certo di cose da dire ne ho, ma cominciamo domani…