VENDOLA

La sfida all’ultimo voto per adesso ha un vincitore. Si chiama Nichi Vendola, reduce dalla battaglia modello “uno contro tutti” alle primarie del centro?sinistra, sbaragliando l’uomo del partito democratico Francesco Boccia e assicurandosi il primo round. Quello che metteva in palio, appunto, la ricandidatura. Ma ora la posta in palio è diventata altissima. E ad un mese esatto dal voto di marzo, il governatore uscente c’ha già messo una mano sopra.

Secondo l’ultimo sondaggio di Crespi Ricerche, Vendola conduce la corsa verso le urne con il 45% dei consensi, seguito dal candidato del centrodestra, Rocco Palese (43%), e da Adriana Poli Bortone (12%) in gara con la maglia dell’Udc?Io Sud?Mpa. Resta alto il numero degli indecisi (18,5%) sebbene i dati assegnino virtualmente la regione al presidente uscente.

Dando uno sguardo ai voti di lista, anche in questo caso, il distacco tra gli schieramenti è molto contenuto. Il centrosinistra guida il confronto con il 43,5% dei consensi, un punto e mezzo in più della coalizione di centrodestra (42%) e uno e mezzo in meno del candidato governatore.

Nel dettaglio, il Partito democratico si conferma prima forza della coalizione con il 20,5%, seguito da Sinistra ecologia e libertà (9,5%), Italia dei Valori (8,5%), Prc+Pdci (8,5%), Prc+Pdci (2,5%) e Lista Pannella? Bonino (1%).

Nel centrodestra, il sondaggio di Crespi Ricerche, conferma il Pdl primo partito sul territorio re?gionale con il 38,5% dei consensi, seguito da La Destra (1,5%) e Udeur (1%). Il 42% complessivo si discosta di un punto percentuale (in meno) rispetto ai consensi del candidato governatore.

Sia Vendola che Palese, quindi, portano alla coalizione un valore aggiunto rispetto all’ordinario bagaglio di consensi delle coalizioni di riferimento. Intanto si va avanti a colpi di campagna elettorale. Nichi Vendola punta molto sulla questione morale: «L’idea ? prosegue Vendola ? che uno possa essere eletto parlamentare per conto della ‘ndrangheta come si vede dalla cronaca di questi ultimi giorni non è semplicemente un’ipotesi di fantapolitica.

Il rapporto incestuoso tra politica e affari ogni giorno si arricchisce di episodi. Le continue picconate alla Costituzione repubblicana che provengono dal presidente del Consiglio e dai rappresentanti del Pdl: insomma un elenco chemi fa dire che la legalità e il rispetto delle regole rischiano di appartenere ad una sensibilità e ad una cultura fuori moda».

E aggiunge: «Se vincerò le elezioni regionali, il 30 marzo sarò dietro il portone di Palazzo Chigi per la restituzione del mal tolto: i miliardi di fondi Fas sottratti alla Regione Puglia, che il governo con il preannunciato piano per il Sud intende continuare a gestire in proprio ».

Dichiarazioni, queste ultime, che rinfocolano il duello con il candidato del centrodestra, Rocco Palese: «Vendola non sa di che parla. Per lui Fas e Por sono solo sinonimi di Bancomat da usare per autopromuovere la Giunta Regionale e finanziare sperperi».

Poi accusa: «Ha governato per 5 anni e fino a ieri ? aggiunge Palese ? ed è andato a Palazzo Chigi solo raramente e solo a prendere il caffè anche quando lì c’erano suoi amici come Romano Prodi. Perché non è stato fuori e dentro il portone fino a ieri invece di annunciare che lo farà da domani? Perché prima di entrare a Palazzo Chigi, Vendola dovrebbe imparare cosa è il Fas e a che serve il Por oltre che a sperperare 6 milioni di euro per 3 notti bianche e dopo essere entrato dovrebbe chiedere il nuovo Fas avendo speso del vecchio solo il 37%. Credo ? conclude Palese ? che persino il suo amico Prodi gli avrebbe chiesto conto di questa ignoranza e di questa incapacità».

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