BRESSO

Se si andasse oggi a votare oggi in Piemonte per incoronare Governatore l’uscente, Mercedes Bresso o lo sfidante Roberto Cota, si andrebbe probabilmente all’ultimo voto. Ci troviamo infatti in una situazione di sostanziale parità, quella descritta dai sondaggi che ne fanno la regione tra le più incerte.

Mercedes Bresso, governatore uscente in forza al centrosinistra 49,3%, il leghista Roberto Cota per il centrodestra 48,4%, Davide Bono del movimento 5 stelle filiazione amici di Beppe Grillo 1,3%, Renzo Rebellino di quello No Euro all’ 1%. mento Cinque Stelle di Beppe Grillo.

Dallo scorso 29 ottobre, quando sono cominciati i primi sondaggi, i due candidati delle maggiori coalizioni, sono stati sempre costanti in un regime di sostanziale parità: 51%, 50%, 49,5% e 49,3% per la Bresso, mentre Cota marcia a 49%, 50%, 48,5% e 48,4%.

Cota in svantaggio nel risultato finale, prevalere sulla Bresso per il voto di coalizione a significare che probabilmente sarà il voto disgiunto a fare la differenza. È ancora troppo presto per sapere se i fuochi d’artificio di Roma, tra il caos delle liste, il fuoco incrociato tra Premier, Magistratura e le Opposizioni, potranno avere ripercussioni ben oltre il Lazio, ma anche nelle singole competizioni nelle 13 regioni. Lunedì scorso il Governatore uscente ha impugnato il provvedimento varato del governo per salvare la lista del Pdl a Roma e provincia.

Secondo la Bresso, la norma interpretativa, pur diretta attualmente soltanto al Lazio e alla Lombardia, potrebbe in futuro essere applicata anche in Piemonte, dove vige una legge elettorale varata dal Consiglio Regionale. Al momento Bono e Rebellino sembrano andare avanti per la loro strada. Il primo punta a conquistare i voti della Val Susa e di tutti coloro che non vorrebbero veder realizzata la Tav, la linea ferroviaria che dovrebbe portare l’Italia in Europa per il trasporto merci e passeggeri su rotaia.

Muovendosi all’1,4% Bono punterebbe al superamento di quel 3% che gli permetterebbe di poter superare lo sbarramento per entrare in Consiglio. Dal caos delle liste non autenticate emerge Renzo Rebellino il mago delle “liste civetta” che si assesta all’1,1%.

Il segretario della lista No Euro, candidato premier nel 2008 alla guida del partito Grilli Parlanti, nel 1990 fu eletto al Consiglio Regionale piemontese con la Lega Nord dal quale fu espulso 3 anni dopo.

Da quel momento, sfornando liste elettorali, una dopo l’altra, Rebellino ha costruito un tourbillon di liste con una strategia elettorale che gioca su nomi e simboli. Ecco quindi le liste Cota legata alla sconosciuta Nadia Cota che sostiene appunto Rebellino e Lega Padana?Piemont che puntano a levare voti alla Lega Nord e No Euro?Lista del Grillo, simile al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Il Clandestino

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