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Il Lazio sarà la Regione chiave delle elezioni del 2010. Parola di Luigi Crespi che ha realizzato per Il Tempo un sondaggio su coalizioni e candidati. «Se si votasse domani – spiega Crespi – tutto il Nord, compresa la Liguria, e tutto il Sud, compresa la Puglia, sarebbero conquistati dal centrodestra. Al centrosinistra rimarrebbero Umbria, Toscana ed Emilia Romagna». Tuttavia, almeno così dicono i numeri, «la battaglia vera è nel Lazio, che ha una rilevanza simbolica e nazionale». Contro il presidente Piero Marrazzo vincerebbe il ministro della Gioventù Giorgia Meloni mentre perderebbero sia la segretaria dell’Ugl Renata Polverini sia l’imprenditrice, ed ex eurodeputata di Fi, Luisa Todini.

Sarà una vera e propria battaglia. «Il governatore Marrazzo risulta ancora credibile, è un candidato che non molla, a differenza degli altri presidenti di Regione di centrosinistra che hanno perso molti consensi. Certo la sua amministrazione viene promossa soltanto da un elettore su due ma questo succede a tutti». La partita è anche politica: «Il Lazio diventerà il laboratorio di scenari post berlusconiani». Sì, perché oltre al candidato, la parola d’ordine è «alleanze»: «Senza La Destra di Francesco Storace il Pdl rischia di perdere – sottolinea Crespi – Poi c’è l’Udc che potrebbe essere l’ago della bilancia. Vincerà chi costruirà la coalizione più credibile». Le Regionali ci saranno nella primavera del 2010 ma il confronto è partito da un pezzo. Il centrosinistra ricandiderà, salvo colpi di scena, il presidente Piero Marrazzo, che cinque anni fa, sovvertendo i sondaggi, ebbe la meglio su Francesco Storace.

Il nuovo impegno del governatore non è ancora ufficiale, visto che il Pd non ha ancora sciolto il nodo delle primarie per gli uscenti. Non mancano tensioni e resistenze, tuttavia l’ex giornalista di «Mi manda Raitre» è in pole position. Anche perché i sondaggi realizzati dal centrosinistra gli assegnano il gradimento più alto tra i papabili. Nel centrodestra la situazione è altrettanto complessa perché non si fronteggiano soltanto gli ex An e gli ex Fi ma anche le componenti all’interno delle due aree del Pdl.

Così il fronte guidato dal sindaco Gianni Alemanno punta sul deputato, già assessore regionale al Bilancio, Andrea Augello, mentre quello legato al capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri avanza la candidatura del deputato Fabio Rampelli. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, invece, «sponsorizza» la segretaria dell’Ugl Renata Polverini. L’area di Forza Italia non sta a guardare. A tutti, partendo dal premier Silvio Berlusconi, piacerebbe l’imprenditrice, già eurodeputata di Forza Italia nel 1994, Luisa Todini. I numeri di Luigi Crespi non lasciano dubbi: «Giorgia Meloni ha un fortissimo radicamento, soprattutto a Roma, e una grande notorietà ma anche Renata Polverini non è messa male. Mentre Luisa Todini non è del Lazio e sulla scena politica non ha mai giocato un ruolo primario».

Fenomeno Meloni, la polverini cresce