biasotti

Se in Piemonte il governatore Bresso corre più veloce della sua coalizione, in Liguria lo scenario si inverte. Burlando al 51%, il governatore uscente soffre Sandro Biasotti candidato del Popolo delle libertà ad una incollatura con il 49%. La sua coalizione invece è davanti, con un margine dell’1%.

In Liguria, inoltre, diversamente dalla maggioranza delle regioni italiane, si scontreranno solamente 2 contendenti: Claudio Burlando per il centrosinistra con una coalizione molto ampia che va dall’Udc a Rifondazione e Sandro Biasotti per il centrodestra.

Avrebbero dovuto partecipare anche Sanguineti per il Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando e Viale per i Radicali. Ma entrambi sono stati esclusi dalla commissione elettorale per mancanza del numero minimo di firme a sostegno. Purtroppo in Liguria un clima di “veleno” rischia di rovinare pesantemente il clima elettorale. Si nutrono sospetti sulla regolarità della presentazione della lista Dc?Pli collegata al candidato governatore del centrodestra Sandro Biasotti. Ad alimentare i sospetti sono le dichiarazioni di un esponente dell’estrema destra, Andrea Pescino, imprenditore di 63 anni, il quale già in passato è stato al centro di inchieste giudiziarie.

Pescino denuncia di aver venduto settemila firme a partiti in difficoltà. Le sue dichiarazioni sono ora al vaglio degli inquirenti, il 63enne rivela di avere venduto false certificazioni utili alla presentazione delle liste. Pescino nelle dichiarazioni rilasciate all’autorità inquirente ha affermato: «L’estrema destra lo ha sempre fatto, in tutta Italia. È un modo per autofinanziarsi, naturalmente senza esporsi in prima persona, ma con una serie di inter? mediazioni che convincono l’acquirente».

Dichiarazioni gravi che se supportate dai i fatti metterebbero a ri? schio il regolare svolgimento delle elezioni nella regione.

Cavalca il tema della Sanità, invece, il candidato del centrodestra. «Siamo alle solite. Burlando non capisce o finge di non capire. Questa volta fa confusione riguardo alle mie dichiarazioni sui funzionari regionali. Anche se e’ sempre spiacevole dover spiegare le cose due volte, voglio ribadire un concetto chiaro: cambierò i direttori della sanità che in questi cinque anni hanno fatto politica militante, che hanno pensato al loro partito e alla loro clientela, invece che ai Liguri».

E aggiunge: «Ho grande stima, rispetto e conoscenza diretta del lavoro che fanno ogni giorno i funzionari regionali, in qualsiasi settore e soprattutto nella sanità. Sono loro a non poterne più della politica nel mondo della sanità ed è a loro che mi rivolgo quando affermo e confermo che i dirigenti apicali di partito dovranno cambiare mestiere. Il mio èun concetto chiaro e non credo difficile da comprendere». Il Clandestino

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