renzi

Mi piacerebbe dire che da domani nulla sarà come prima. Ma l’ho detto già tante volte.

Mi piacerebbe dire che il voto della gente – in un paese dove la gente non sceglie da 8 anni – ha determinato un cambiamento atteso ormai da decenni. Ma l’ho già detto tante volte.

Mi piacerebbe dire che da domani il cambiamento di una parte corrisponde al cambiamento di tutte le parti. Ma l’ho già sperato tante volte.

Mi piacerebbe pensare che da domani Mario Monti, Enrico Letta e tutto quello che rappresentano abbiano qualche preoccupazione in più e che l’Europa possa temere che da questa parte delle Alpi ci sia qualcuno che pensa alla sua gente e non agli interessi di apparati parassitari e antidemocratici. Lo penso e ho paura di sperarlo.

Ora, Matteo Renzi è il segretario del più grande partito della sinistra non essendo mai stato di sinistra. Renzi non vince, travolge chi ha pensato di essere il “migliore” e ha pensato di avere sbagliato solo la cravatta senza rendersi conto che i venditori di cravatte strozzavano un intero popolo.

Il Pd ha scelto il cambiamento radicale, violento e senza mediazioni. Pensate che gli altri possano non modificare la loro offerta? No, ora tutti dovranno cambiare la propria piattaforma politica.

L’ho detto tante volte, e lo dico senza averlo votato, ma quando succede una cosa di una portata come quella di oggi nulla sarà più uguale e non credo che Renzi tradirà le sue promesse o verrà meno alle aspettative che ha generato: si è caricato di troppe responsabilità, è troppo vincente e ha sofferto troppo per questa vittoria.

Ora, aspettiamo lo TSUNAMI.