FullSizeRenderCerto, allo slogan “Meno tasse per tutti” sono particolarmente affezionato, non certo per motivi politici nè tanto meno per avere visto lo slogan diventare realtà.

Ma questa è un altra storia.

Oggi, mi sono chiesto perché Matteo Renzi porta a se le parole d’ordine del centrodestra, utilizzandone addirittura lo stesso linguaggio.

La rivoluzione copernicana è uno dei cavalli di battaglia con cui Berlusconi presentava le sua mirabolanti intenzioni programmatiche, l’ultima vota lo ha fatto parlando di tasse, riferendosi nello specifico a quelle  applicate alle imprese come potete verificare.

…. Era il 2010

Oggi nel 2015 Renzi dice le stesse cose, sostanzialmente nello stesso modo

Ora, non credo che si tratti di una spacconata o di una gaffe come qualcuna pensa, al contrario si tratti di un calcolo ben misurato.

Renzi ha identificato i nemici nei Cinque Stelle, in Salvini, e nella sinistra “possibile”.

Il suo Pd difficilmente potrà recuperare consensi dai Pentastellati o dalla sinistra perché seguono una parabola a cui lui non può sovrapporsi.

Al contrario, il centrodestra tra l’inconsistenza senile di Berlusconi, e il limite territoriale e culturale di Salvini, gli offre praterie da conquistare.

Una terra di nessuno, su cui ieri Renzi, ha messo un bandiera pesante, e lo ha fatto in modo frontale e diretto.

Renzi, va a caccia degli elettori moderati, incarnando la battaglia sulle tasse che a quell’elettorato è sempre stato a cuore, un cuore dolente ed ingrato.

Ora, se confermerà con convinzione la sua aperture sui diritti civili, e riuscirà come ha garantito a dare una legge per regolamentare le coppie omosessuali, e contemporaneamente, dovesse togliere veramente la tassa sulla prima casa, avrà divaricato l’elettorato spaccandolo in due.

Certo, è condannato mantenere le promesse, perché riuscirebbe a fare una cosa che la sinistra non è riuscita a fare in vent’anni, così come il centrodestra ne ha solo e invano promesso un’altra.

Come, riuscirà a farlo, con quali soldi e con quali voti resta oggi un arcano. Gli basterà aspettare.

Se non lo farà, vedremo la stella di Renzi cadere come nella notte di San Lorenzo, se invece terrà fede alle promesse, prepariamoci a fare i conti con Renzi e con il renzismo per i prossimi vent’anni e salutare in modo definitivo sia la sinistra “possibile” sia l’immortale Berlusconi, lasciando Salvini sopra il Po.

Si accettano scommesse