MARCO_RIZZO

“Parlare di escort è voluto da Berlusconi stesso, e la politica ci si butta dentro senza capirlo”. A dirlo è stato l’altro ieri Marco Rizzo a Bologna per presentare il suo nuovo soggetto politico dei “Comunisti Sinistra Popolare”. Secondo Rizzo, infatti, “ormai paradossalmente Berlusconi può essere battuto, ma è il berlusconismo ad avere già vinto” e quello delle polemiche personali “é il terreno che lui stesso vuole battere”.

Nel suo intervento l’ex dirigente del Pdci non ha risparmiato critiche nemmeno alla sinistra, al Pd (e in particolare all’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati) e a Gianni Agnelli. “Il Pd — ha spiegato Rizzo – ha obiettive difficoltà a presentarsi con un progetto alternativo nazionale”, così come la sinistra “che ha messo al primo posto il privilegio della politica”. A Cofferati, che aveva criticato le azioni estreme di protesta dei lavoratori nelle ultime settimane, Rizzo ha replicato che “quelle segnalano che non esiste più un sindacato e un sindacalismo, ormai sommerso dalla concertazione”. Su Agnelli, infine, Rizzo ha sottolineato che “non so se sia meglio di Berlusconi”, alludendo al miliardo di euro (2mila miliardi di vecchie lire) accumulato in Svizzera mentre in Italia la Fiat chiedeva ed otteneva continui aiuti statali per superare le sue cicliche crisi industriali…

Quanto alla tesi di Rizzo secondo cui “parlare di escort fa il gioco del premier”, sembra proprio che i sondaggi gli diano pienamente ragione.

Secondo quello di Luigi Crespi, pubblicato dal suo blog, lo stesso Silvio Berlusconi che tra maggio e giugno era sceso dal 60 al 51% (il caso “Papi” e Noemi Letizia), tra luglio e agosto sarebbe risalito al 55%, ed ora nei primi giorni di settembre avrebbe guadagnati altri 4 punti di gradimento e fiducia degli italiani, attestandosi al 59%, non molto lontano dai suoi valori massimi. Tutto questo mentre ogni giorno si allunga la lista delle escort e delle graziose signorine che sarebbero state ospiti delle sue dimore a Roma ed in Sardegna, Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
La stessa parabola, sempre secondo il sondaggio di Crespi, riguarderebbe il suo governo che a settembre si attesta anch’esso al 55% di fiducia degli italiani.

Per quanto riguarda le cariche istituzionali, solo il presidente Giorgio Napolitano avrebbe un consenso superiore a quello di Berlusconi; il sondaggio accredita infatti il Capo dello Stato del 63% di fiducia (+ 2 punti rispetto alle precedenti rilevazioni); il presidente del Senato Schifani arriverebbe al 50%; mentre, smentendo Bossi che gli avrebbe profetizzato di finire al 4% “se continua così, nel volersi suicidare politicamente”, una percentuale ancora più alta (57%) è attribuita al presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha preso le distanze dai vari aspetti della politica del centrodestra (dai respingimenti degli immigrati alla carenza di pluralismo all’interno del Pdl, ai temi etici).

Per quanto riguarda la popolarità dei ministri, continua la cavalcata di Renato Brunetta che cresce di 2 punti attestandosi al 58%, crescono di due punti anche Calderoli e Fitto che restano comunque nella parte bassa delle classifica, cresce anche Rotondi che si attesta al 44%. Al secondo posto e in crescita di un punto rispetto alla scorsa rilevazione troviamo Roberto Maroni al 56% e al terzo Alfano con il 51%, troviamo poi gli alfieri del governo Berlusconi con Frattini, Tremonti, Prestigiacomo e La Russa, tutti al 50%. Bene la Carfagna al 49%, la Gelmini invece scende al 47%.

Fra i capogruppo, bene Gasparri e Cicchitto che guadagnano 1 punto e si attestano rispettivamente al 34 e 32%, anche Italo Bocchino si attesta al 32%. La Finocchiaro, al 30%, è la prima dell’opposizione.

Per quanto riguarda infine le intenzioni di voto, il sondaggio di Crespi assegna una posizione stazionaria al Popolo delle Libertà con il 38%; cresce la Lega all’11% toccando il suo massimo storico; malino l’MPA all’1%, che vede quindi “non premiata” la politica del Partito del Sud; La Destra si conferma all’1,7%; il PD guadagna mezzo punto attestandosi al 26% e di conseguenza l’Italia dei Valori perde mezzo punto attestandosi all’8%. I Radicali sono al 2,2%; l’UDC al 6,5%; Sinistra e Libertà al 2% e i comunisti al 2,5%.

Dunque se è vero il vecchio detto andreottiano “Il potere logora chi non ce l’ha”, questi nuovi sondaggi approposito di Berlusconi sembrano rafforzare il concetto con un nuovo detto “Le polemiche (sulle escort e sulle “premier girlis”) logorano chi le fa”.

Di certo non sembrano minare l’autostima e la sicurezza di Berlusconi in se stesso, né tanto meno la sua tendenza all’autocelebrazione, “Sono il miglior presidente del consiglio italiano degli ultimi 150 anni” ha dichiarato recentemente, un’affermazione che per essere confermata dovrebbe prevedere sedute spiritiche anche con gli elettori del passato… chissà se gli italiani che votarono De Gasperi pensano la stessa cosa?

Ed approposito di De Gasperi, se Berlusconi volesse davvero misurarsi con figure di grandi statisti come quella, forse dovrebbe pensare anche a formare un suo successore. In fondo è proprio questo che hanno fatto le figure veramente gradi del passato, “allevando” nuove leve di leaders potenziali per continuare la propria politica (come faceva in particolare la “vecchia” Dc). Altrimenti si può essere egualmente grandi, ma solo per una stagione e nel solco di “dopo di me il diluvio”… ed a quanto pare sono in tanti, già ora, gli uomini del Pdl che si preparano a nuotare nel diluvio prossimo venturo.
Per non parlare poi dei pesciolini del Pd, ma quella è un’altra storia, un’altra frittura, un altro diluvio.