Ecco come in un’intervista a Clandestinoweb, l’avvocato di Ambrogio, Marcello Elia, spiega lo svolgimento dell’interrogatorio di mio fratello al Carcere di Opera a Milano:

Ambrogio Crespi che nel pomeriggio di venerdì ha potuto finalmente raccontare al Gip e al Pubblico Ministero, tranquillamente e con molta precisione, la sua versione dei fatti nel corso di un colloquio che è durato circa due ore. Ad assisterlo l’avvocato Marcello Elia che ha spiegato come si è svolto l’interrogatorio: “E’ andato bene, il mio cliente, Ambrogio Crespi, ha risposto in modo preciso e documentato a tutte le domande poste alla presenza del Pubblico Ministero che del Gip. In modo sereno, tranquillo, ma molto fermo”.

La prima parte dell’interrogatorio ha avuto come oggetto i rapporti citati nell’ordinanza: “Ambrogio Crespi”, continua l’avvocato, “ha spiegato la sua storia, le sue origini e il suo impegno per il mondo delle carceri”, una battaglia costantemente seguita anche sulle pagine di Clandestinoweb con la rubrica “La voce dietro le sbarre”.

Anche sulla questione della conoscenza con Vallanzasca, Crespi ha potuto circostanziarne con precisione la la natura, spiegando che era dettata solo da interessi giornalistici e facendo riferimento proprio all’intervista realizzata per Clandestinoweb, alla moglie Antonella D’Agostino.

“Nella seconda parte dell’interrogatorio”, ha poi continuato il legale, “si è passati più specificamente al capo d’imputazione. Ambrogio ha chiarito che nel 2010 non si trovava più a Milano, dal momento che la sua attività era completamente spostata su Roma”. Non era poi impegnato nell’attività di raccolta voti, come può comprovare, spiega ancora Elia, “il risultato della sua personale candidatura a sindaco di Milano supportata da Bobo Craxi, quando riuscì ad ottenere solo 1000 voti, per altro una cifra ben lontana dai 2500 di cui si parla nell’imputazione”.

Ora le prossime mosse della difesa in attesa che Ambrogio venga restituito alla sua famiglia e ai suoi amici e colleghi, che lo attendono: “Dopo l’interrogatorio la difesa lascia all’autorità giudiziaria il tempo di verificare quanto detto in maniera esaustiva e circostanziata in questa sede da Ambrogio. Se la situazione non si dovesse sbloccare in tempi rapidi ci rivolgeremo al Tribunale della Libertà. Sono comunque molto fiducioso”.

FONTE: Clandestinoweb