1) Qualche giorno fa abbiamo letto su tutti i giornali e in quasi tutte le tv i necrologi di Silvio Berlusconi, veri e propri speciali che riassumevano i 17 anni del Cavaliere. Da ieri, invece, silenzio di tomba. Perché si sono accorti che Berlusconi, sfondato, suonato e stonato, è riapparso. E si sono resi conto che le dimissioni non hanno chiuso la sua esperienza politica, anche perché senza i suoi voti la “superstar” Monti non terrebbe in piedi il governo manco un secondo. Sarà proprio Berlusconi a decidere fino a quando starà seduto a Palazzo Chigi.
2) Francia e Spagna finiscono sotto il gioco della speculazione finanziaria, i loro spread vanno alle stelle anche se non hanno Berlusconi. Così tutta la retorica sulla Spagna, che attraverso il voto aveva dato le risposte giuste, finisce nel cestino. Per non parlare dello schiaffo che si è preso Sarkozy, che ormai mestamente si appresta a lasciare l’Eliseo con tanto di prole a carico.
3) Ci vogliono far credere che Monti, con il suo agosto anticomunicativo e invasato di noia assoluta, sia il valore della serietà che si contrappone, come modello, a quello di Berlusconi. Vedremo fra qualche tempo quando sarà necessario comunicare alla gente quanti calci negli stinchi prenderà Monti e come tutti quelli che oggi lo incoronano gli spiegheranno dove ha sbagliato (Prodi docet).
4) Ci vogliono far credere che Berlusconi sia un grande comunicatore. Forse lo è stato ma prima che si accompagnasse con Scilipoti, andasse in giro a cantar canzonette con Apicella, consentisse ad un (ex) ministro della cultura di recitare poesie d’amore a lui dedicate, senza parlare dell’inossidabile Emilio Fede che lo devasta ogni volta che parla di lui. Evito ogni riferimento alla sua vita privata perché ancor più grave è la sua ripetitività ossessiva, una dimensione egocentrica, ridicola. E alla sua incapacità di decidere e di dirigere, senza parlare delle storielle che non fanno ridere nessuno e delle barzellette da latte alle ginocchia.
Questo (e non ho detto tutto) sarebbe il grande comunicatore? Ma fatemi il piacere, viene definito tale da chi non è riuscito a sconfiggerlo e non è riuscito manco a capire cosa rappresenta e cosa ha rappresentato per quasi vent’anni per gli italiani. Ma oggi, mentre sale la protesta della gente, non è più lui l’obbiettivo di indignati e incazzati. Da ieri è Monti e il suo governo, che svolgeranno una funzione disintossicante da Berlusconi e dalla massa di cazzate con cui lui e la Lega ci hanno travolto. Poi si andrà a votare con la sinistra divisa, Berlusconi ancora in pieno campo e una partita tutta da giocare. Forse l’unico che ha detto la verità è Italo Bocchino: se Monti non guiderà una coalizione che al netto del Pdl non si riconosca in questa maggioranza gli scenari possono essere devastanti sia per il Pd che per il montante Terzo Polo. Ma Monti in campagna elettorale sarebbe un tordo davanti ad un obice.