Il declino triste e sconsolato del nostro paese è sotto gli occhi di tutti; è un declino morale, economico, politico, spirituale; un declino da tardo impero. Non c’è un settore del nostro paese che non sia attraversato da scandali di varia natura. Lo sport, la chiesa, la politica, la pubblica amministrazione, il volontariato. A nord, a sud o al centro. Nelle piccole città come in quelle grandi. Indagini, arresti che coinvolgono imprenditori, sportivi, giudici, giornalisti e politici.

Niente e nulla sembra sottrarsi a questa onda di merda che tutto travolge e seppellisce. L’ondata colpisce il senso comune non solo per questioni giudiziarie, ma anche per quello che si rappresenta come legale, come i finanziamenti ai partiti o quelli ai giornali, ma diventano insopportabili anche taluni stipendi o compensi. La melma è nel ventilatore, gli schizzi toccano tutto e tutti e si porta via tutti.

Ora, mentre tasse e aumenti chiedono agli italiani uno sforzo che non tutti riescono a sostenere, mentre c’è gente che si butta dal balcone perché gli tolgono 200 euro di pensione e si allunga la lista di imprenditori disperati, di aziende che chiudono, di posti di lavoro che vanno in fumo, le cronache ci consegnano una classe politica (tra politici e tecnici) che non ha chiara la gerarchia dei problemi della propria gente. Un conformismo che rischia di travolgere la classe dirigente di un paese senza visione e senza speranza.

Non si salva nessuno, tutti ladri; ma mentre tasse nuove e vecchie si abbattono sulle casse della famiglie Monti annuncia la fine della Crisi e si scopre ottimista.

Non siamo di fronte alla fine di un’epoca, ma siamo alla vigilia di una rivolta i cui sbocchi sono oscuri e incerti. Serve una rifondazione morale, un nuovo patto sociale un Reset del paese della società, una riscrittura delle  regole e dei patti, una soluzione forte e politica che superi egoismi e ideologie: solo cosi si può dare una possibilità alla nostra comunità che appare oggi senza via d’uscita.