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Intervista su Affaritaliani.it di Fabio Massa. gli effetti del divorzio tra veronica e silvio e le sparate di SalviniLuigi Crespi, come sono i dati in vista delle Provinciali?
Non ho più dati. Ho dovuto stracciare tutto. Tra Salvini e Veronica, hanno fatto letteralmente impazzire le rilevazioni.

La dichiarazione del parlamentare del Carroccio influirà molto?
E’ un tema non secondario, indubbiamente. Soprattutto perché è il segno che la Lega sta spingendo molto sull’acceleratore per determinare l’acquisizione del voto di lista attraverso un meccanismo classico: parlare alla pancia. Questo crea difficoltà al Pdl, perché adesso il voto di pancia deve essere in qualche modo contenuto.

Perché deve essere contenuto?
Per intenderci, la vicenda di Salvini non ha una rilevanza solo a livello provinciale, ma nazionale. Il sistema dei posti a sedere su un autobus è l’evocazione simbolica del razzismo. Ricorda le battaglie di Martin Luther King. E’ un’evocazione diretta, voluta e volontaria, di tipo razzista. Poi sappiamo che Salvini non è un razzista, però l’evocazione di linguaggio è quella. Detto questo, è chiaro che dentro il Pdl ci sono sensibilità di tipo cattolico, socialista, laico. La frase di Salvini legittima l’accusa, fino a ieri mattina impossibile da sostenere, di un Carroccio razzista. La tesi di Famiglia Cristiana diventa molto credibile. Salvini ha fatto venire dei grandi mal di pancia a tutti.

Mentra la Lega ci guadagna, giusto?
Esatto. Però bisogna stare attenti al meccanismo “Di Pietro”, che raddoppierà i propri voti ma in modo “cannibale”: guadagnerà 4-5 voti, ma ne avrà fatti perdere alla coalizione dieci. L’uscita di Salvini è dello stesso tipo: rafforza la Lega in vista delle Provinciali, ma di fatto “mangia” voti a Podestà. Sicuramente la posizione del leghista non aiuta il candidato del centrodestra. Podestà per vincere ha bisogno anche dei voti socialisti, che a Milano culturalmente non sono pochi, dei voti laici, dei voti ciellini. Persone che non si possono riconoscere sicuramente nella dichiarazione di Salvini. Questo crea un maldipancia terrificante a un terzo dell’elettorato milanese che teoricamente è naturalmente schierato con Podestà.

Accennava anche all’effetto Veronica.
Chiunque tenda a minimizzare questa questione, dice una bugia. E’ una cosa importante e noi abbiamo indistintamente e contemporaneamente tendenze positive al premier e tendenze molto negative. Quindi, è impossibile capire l’effetto della querelle dal punto di vista dei sondaggi, per ora.

Perché?
Perché la gente si sta ancora facendo un’idea. Inizialmente, nei meccanismi di formazione di un’opinione, quando emerge un fatto come questo, il primo passaggio è l’arroccamento sulle posizioni precedenti, perché nessuno vuole ammettere di sbagliare. Poi, nella fase successiva, c’è la conferma o il progressivo spostamento sulle posizioni avverse. Questo avviene quando l’opposizione smetterà di fare pressione e di dire “visto che avevamo ragione noi?”.

Come influisce Veronica sul voto locale?

Salvini e Veronica sono fenomeni che possono spostare tanti voti in poco tempo, quindi sì, influiranno a livello provinciale. La spiegazione è semplice: i voti di Berlusconi, e questo è un pregio, non sono voti ideologici, ma legati al “fare”. Quindi, senza ancoraggio, possono spostarsi più rapidamente. Spostamento che però, a onor del vero, io non ho ancora registrato. Avverto invece una grande turbolenza, che rende impossibile dare indicazioni precise. Intervista su Affaritaliani.it di Fabio Massa