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Egregio direttore D’Antona,

in merito all’articolo uscito in data 22 febbraio dal titolo “Il presidente gioca la carta Crespi” a firma di Giuseppe Alberto Falci (g.a.f.), mi duole informarla che nell’articolo sono riportati fatti e circostanze del tutto privi di fondamento. Il mio primo incontro con il presidente Caldoro risale alla campagna elettorale di 5 anni fa, vinta con largo margine dal candidato di centrodestra.

Si tratta di un fatto facilmente riscontrabile, anche se sembra che al suo articolista sia misteriosamente sfuggito. Il rapporto con il Presidente della Regione Campania è poi durato nel tempo, mentre non mi risulta che il sottoscritto abbia mai collaborato alla campagna elettorale di Renato Brunetta a Venezia. Con Renato ho collaborato quando era al ministero dell’Innovazione. Forse sono stato ingaggiato “a mia insaputa”?

L’elemento più surreale di tutto l’articolo, però, è l’accostamento del mio nome alla seconda  campagna elettorale di Gianni Alemanno. Le faccio presente che la mia collaborazione con Alemanno si è interrotta il 15 gennaio 2013, così come il mio ruolo di “spin doctor”, proprio perché non ho condiviso la sua scelta di ricandidarsi per il secondo mandato. Sono altri (e noti) i colleghi che hanno condotto la seconda campagna elettorale di Alemanno.

Mi fermo qui e non voglio controbattere ulteriormente. Ho un profondo rispetto delle opinioni altrui e quindi rispetto le idee che il suo giornalista ha su di me, anche se per fortuna la realtà – come dimostrano i risultati che ho ottenuto nel tempo e la risposta del mercato ancora oggi – è ben lontana da quanto riportato dal suo giornale. Mi auguro, in base al diritto di rettifica, che lei possa far correggere quanto scorrettamente è stato scritto, conscio che il suo giornale è sempre attento a riportare fatti veritieri e ben circostanziati.

Distinti saluti

Luigi Crespi