Ha perso. Si, Leoluca Orlando ha incassato una sconfitta tragica e ridicola. Ha perso quando riteneva di incarnare la primavera palermitana, conclusa in un’arido e glaciale inverno di delusioni.

Ha perso quando con la Rete ha pensato di guidare il Parse con la furia sommaria di un giustizialismo senza giustizia, ha perso quando si è messo in coda a Di Pietro portando acqua al leader che avrebbe voluto invano essere lui.

Leoluca Orlando ha perso anche quando, nelle ultime amministrative, appoggiato da tutti (anche quelli che oggi insulta) è stato sconfitto al primo turno addirittura da Diego Cammarrata. Ha perso adesso, dopo le deludenti primarie ha ribaltato il tavolo e, tradendo tutti, si è girato rabbiosamente contro chi lo ha battuto e ha posto in campo la sua candidatura. Candidatura perdente, marginale. E se Orlando alle precedenti amministrative giocava per vincere, oggi la sua candidatura è per far perdere i suoi compagni, gli stessi che per un ventennio lo hanno appoggiato.

Il giovane Ferandelli lo ha sconfitto alle primarie e lo umilierà nelle urne. Ma per lui in gioco c’è la sopravvivenza, anziano logoro e consumato, si oppone al cambio generazionale con arroganza, portando oggettivamente vantaggi al Terzo polo e anche al Centro destra di Costa.

Leoluca Orlando ha tolto credibilità al centro sinistra come del resto Di Pietro fece con caparbietà con il governo Prodi. La loro azione di logoramento, il loro atteggiamento di presunta superiorità morale, sono un’icona di cui sono schiavi. E’ un gioco di specchi infranti che consegna, per ora, Leoluca Orlando ad una uscita di scena patetica e triste. Un Re senza regno, in imperatore senza impero, un azzuffa popolo senza popolo. Un urna vuota e triste… Solo polvere..