Tablet

Renzi o non Renzi, le tasse restano. Anzi in certi casi aumentano. E assumono le sembianze illiberali e un po’ truffaldine, per citare Daniele Capezzone, e le cose le chiama con il proprio nome, del nuovo balzello su tablet e smartphone.

Quello che per dare un ipotetico equo compenso agli autori di articoli aumenterà di un concreto 4,5 euro a pezzo il prezzo degli iphone e dei tablet che già da noi in Italia sono i più cari.

Ebbene Enrico Franceschini, ministro dei Beni Culturali, e renziano dell’ultima ora ha varato sta cosa alla chetichella mentre gli italiani vedevano perdere la nazionale contro il Costarica.

tablet Ma si è premurato di farsi una specie di claque positiva. Gente dallo spessore vippaiolo di Al Bano, Gianni Bella, Toto Cutugno, Cristina Comencini, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Tullio Depiscopo, Roby Facchinetti, Gianni Di Gregorio, Ricky Gianco, Gianluca Grignani, Mario Lavezzi, Paolo Limiti, Daniele Luchetti, Fiorella Mannoia, Amedeo Minghi, Massimo Modugno, Mogol, Gianni Morandi, Laura Pausini, Povia, Pupo, Tony Renis, Bobby Solo, Paolo Virzì. Una specie di stracafonal troppo interessato per essere credibile.

Tutti uniti come nelle vignette di Forattini quando persone simili marciavano negli anni ‘80 dietro lo striscione che diceva “Giù le mani dar valoroso..”

In questo caso mantenimento in vita della Siae.

Questi ricchi cooptati se ne fregano dei principi liberali. Almeno di quelli da applicare al resto della popolazione. Vai a toccare i loro interessi e poi te ne accorgi.

Ma a gente che con 5 euro ci si accende un buon sigaro di marca dopo cena deve essere sembrata troppo “plebea” la levata di scudi dei liberali contro questa “tassa di scopo” che come al solito serve solo a mantenere una pessima burocrazia parassitaria come la Siae.

Che, dispiace dirlo, è ora diventata l’ultimo approdo culturale ed esistenziale di un maestro della musica leggera come è stato e continua ad essere Gino Paoli. Diventatone da un po’ di tempo a questa parte il presidente. Evidentemente l’età rende un po’ burocrati anche gli artisti veri.

Di certo un paese che ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile e il più basso tasso di innovazione usa la leva delle tasse per mortificare giovani e innovazione e lo fa con un iniziativa organizzata e ordita in modo grottesco e ridicolo.

E intanto la banda larga e sempre più una chimera.