Quando sento parlare di responsabilità sento un brivido dietro la schiena e il vento gelido che scende da Monti che tanta mestizia ha donato a tutti noi.

Ma, dopo l’ottimismo di Zanonato e il silenzio di Saccomanni oggi Letta ci ha presentato le terra promessa. Ora, è da stabilire cosa ci aspetta in questa terra promessa, la Gerusalemme Celeste o una Babilonia decadente?

La questione che da esperto di comunicazione trovo francamente insopportabile è la costante manipolazione di dati economici astratti e inconsistenti ad uso puramente strumentale.

Il nostro paese, lo sanno veramente tutti, ha bisogno di una drastica riduzione della spesa pubblica, di un taglio netto delle tasse ormai diventate insostenibili e di un pacchetto di riforme capaci di rendere efficiente e misurabile l’attività istituzionale e politica. Piu’ un sostanziale riequilibrio tra i poteri che restituisca sovranità e credibilità ad ordini e funzioni dello stato.

Ora, non abbiamo bisogno di ricette ma di chi abbia autorevolezza e coraggio nel metterle in atto.

E chi crede che Enrico Letta con il suo governo sia candidato ad un tale destino?

Alessandra Moretti ha tratteggiato la strategia di sopravvivenza vagheggiando nuove maggioranze con fugaci fuggitivi di altre formazioni politiche sostenute dall’improvviso ottimismo sul futuro economico del paese . Euforia governativa che solo 6 mesi fa era prevaricata dalla retorica del disastro, utile a quel tempo per legittimare un aumento di imposte e tasse che rimetteva i conti in ordine secondo parametri decisi da altri. Nonché per evitare che la crisi non venisse pagata da chi l’ha causata.

Pensare che l’opinione pubblica creda a questa narrazione è cosa puerile tipica di chi ha fatto del dillettantismo presuntuoso la cifra della propria identità.

L’esperienza personale, la fatica quotidiana, le difficoltà nell’andare avanti e l’ostilita’ di uno stato che sempre meno rappresenta il paese, ed e’ sempre più incardinato al servizio di guerre per bande, è la realtà con cui gli italiani fanno invano i conti tutti i giorni.

Eppure a Letta la gente d’Italia aveva dato fiducia.

Ma guida un governo Pd – Pdl con Scelta civica che resta un oggetto sconosciuto. Ora, il Pd è un enclave in preda ad una guerra incivile e pretende di avere il sostegno di chi vuole eliminare e depennare dalla scena politica italiana.

Il bello è che sulla fine di Berlusconi vogliono metterci la firma… Eliminarlo, cancellarlo, umiliarlo ma si aspettano compunti che per senso di responsabilità continui a sostenere il governo, il loro governo… Vi pare logico.

Se il Pd reputava Berlusconi un delinquente non doveva farci un governo e soprattutto non dovrebbe restarci dopo la sentenza definitiva insieme neanche un minuto. Ma loro sperano di lasciare a Berlusconi il cerino in mano. Altro che interesse del paese e senso di responsabilità , la questione è il cerino.

Ma lo hanno capito tutti. Bisogna che qualcuno lo dica al Pd e ai suoi compagni prima della prossima tranvata elettorale.