Matteo RenziGuardando le mosse di Matteo Renzi resto stupefatto e, a parte l’entusiasmo di qualcuno, gli stessi che celebravano  il Loden di Monti, credo che il suicidio politico di Renzi salti agli occhi di tutti.

Cosa gli avrà detto Baricco nel colloquio di ieri? Possiamo immaginarlo dal momento che lo scrittore ha fatto sapere che non entrerà nel governo. Questa è per Matteo Renzi la perdita dell’anima.

Oscar Farinetti

In molti non capiscono perché il rottamatore agisca deliberatamente contro se stesso, facendo esattamente quello che aveva giurato di non fare. “Letta stai sereno” risuona come una beffa ma l’ispiratore di questa svolta sembra essere l’opposizione del Pd, quella guidata da Cuperlo e che ha in D’Alema uno dei padri ispiratori.

La minoranza che è maggioranza tra i deputati non avrebbe lascito scelta a Renzi con la minaccia di fargli mancare i voti per la riforma elettorale e lo avrebbe spinto ad impegnarsi in prima persona e non certo per il bene del segretario.

Possibile che Renzi non se ne renda conto che dopo avere arrotato mezzo partito ora questa è la mossa con cui arrotano lui e con lui quello che resta del paese? Vedremo come andrà a finire e vedremo se Renzi ci riserverà una grande sorpresa, ovvero quella di non farlo questo governo, cioè di non trovare le condizioni per andare a palazzo Chigi pur avendoci provato e rimettendo in un angolo chi nell’angolo lo ha messo.

Ora, pensare di fare un governo con la stessa maggioranza e con le Camere governate dalla sua minoranza interna significa consegnarsi ostaggio degli stessi che lui ha combattuto senza alcuno sconto.

Fare accordi con Berlusconi per evitare di tornarci al governo assieme non può essere coerente con un governo retto da Alfano che con i voti di Berlusconi è stato eletto. Tutto questo alla vigilia del voto sardo che quattro anni fa costò la segreteria a Veltroni.

Possibile che Renzi non veda queste e tante alte cose che saltano agli occhi di chiunque? Possibile. Lo vedremo presto se andrà a Palazzo Chigi peggio di come ci andò D’Alema: vorrebbe dire che Matteo Renzi non è quello che molti credevano che fosse ma un uomo accecato da un’ambizione senza freni e limitato da un talento frenante.

Ma se non dovesse andarci allora sarebbe il più sorprendente leader degli ultimi vent’anni e, con buona pace di Berlusconi, darebbe vita ad un ciclo di altri vent’anni.