mentana

Sarà anche per questo, ma questa campagna elettorale appare un po’ triste e scontata. In effetti Enrico Mentana ci ha accompagnati scandendo tutti i principali eventi ed appuntamenti elettorali degli ultimi 15 anni, i referendum, le vittorie e le sconfitte di Berlusconi. La sua presenza non è stata universalmente acclamata, ma adesso che non c’è ne sentiamo la mancanza.

Un vuoto reale che era determinato dal suo approccio soprattutto in occasione delle campagne elettorali, ironico e disincantato ma con la capacità di aumentare l’interesse dell’opinione pubblica .
Alla fine io credo che la sua cacciata, non abbia incrementato il prestigio di Mediaset e che la sua assenza non sarà motivo di incremento di voti da parte di Berlusconi.
Quindi un pessimo affare, anche se non credo che sia questo il problema.
Proprio l’altro ieri Mediaset è stata condannata a reintegrare Mentana al suo posto di conduttore, reintegro che non avverrà e che si risolverà con la solita montagna di quattrini ma che serve per fare chiarezza su un aspetto, ma Mentana è stato licenziato o è stato dimesso?

E’ evidente che se un giudice lo reintegra non avrebbe potuto farlo nel caso in cui Enrico Mentana si fosse dimesso.

Ho letto anche con interesse il suo nuovo libro “Passionaccia” interessante, ben scritto, coinvolgente, nel quale rivendica le ragioni del suo entusiasmo verso il lavoro di giornalista, assumendo anche posizioni nei confronti del suo editore forse tardive, e che appaiono in questa fase sicuramente poco eleganti.

Però al di là di tutte le considerazioni, di tutti i dettagli e dei punti di vista, Mentana è un protagonista del nostro tempo e piaccia o non piaccia questa campagna elettorale senza di lui è più povera.