Tocca a Nichi Vendola, oggi, dare il via alla grande alleanza: un blocco elettorale che vuole arrivare al 40% e vincere le prossime elezioni politiche. Un’operazione che porterebbe Bersani alla presidenza del Consiglio e Casini al Senato. Con questa mossa sarebbero riusciti a mettere il gatto nel sacco. Bravi.

Mi permetto di fare alcune osservazioni: mentre gli elettori di centrodestra stanno o hanno già abbandonato il Pdl, Casini porta i suoi a sinistra togliendo l’Udc dalla lista di quei partiti che si candidano a rappresentare milioni di elettori in sospeso. Casini conferma di avere un problema con il tempo. Riesce a fare la cosa giusta ma sempre nel momento sbagliato.

La questione non è solo elettorale ma di sostanza. Quale sarà il programma di governo di questa alleanza? Economia, diritti civili e personali, rapporti internazionali? Sarà Vendola che rinuncerà ai diritti dei gay e delle coppie di fatto? O sarà il Pd che accetterà di rivedere la legge sull’aborto e Casini a considerare Castro un baluardo del progresso mondiale?

Questo per dire che tale operazione mi pare costruita su parametri antichi come quello che ha portato alla costruzione di coalizioni capaci di vendere ma incapaci di esprimere una capacità oggettiva di Governo. Intanto, il Pdl continua la sua fase autodistruttiva su cui ogni commento è superfluo. Il tavolo delle regole per le primarie si è concluso con una data, il 30 settembre. Alfano doveva comunicare la decisione a Berlusconi prima di lanciare la sfida… Silenzio, di tomba.